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Omicidio Bricca, i presunti assassini vengono separati in carcere

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Padre e figlio, stessa accusa, ma sconteranno la pena in due carceri diverse. Roberto e Mattia Toson, accusati di aver partecipato all’omicidio di Thomas Bricca, saranno trasferiti dal carcere di Civitavecchia e separati durante la detenzione. Roberto Toson andrà al carcere di Velletri, mentre il figlio, Mattia, a Rebibbia.

I due fino dal 18 luglio fino a oggi si trovavano nel carcere di Civitavecchia ma in celle separate. Ora arriva anche la richiesta, da parte dei due imputati, di proseguire la detenzione non solo in celle separate, ma anche in strutture penitenziarie diverse. I motivi non sono ancora chiari, mentre i Toson non fanno mistero della loro posizione: sono mesi ormai che si dichiarano estranei alla sparatoria che ha posto fine alla vita del ragazzo di Alatri.

Proseguono le indagini al Lago di Canterno: si cerca la pistola

Avrebbe compiuto 20 anni, oggi, Thomas Bricca. Il 27 ottobre gli inquirenti stanno ancora cercando invece di capire dove si trovi la pistola che lo avrebbe freddato il 30 gennaio 2023, sotto a Il Girone, probabilmente per uno scambio di persona. Tra i sospettati che avrebbero premuto sul grilletto i Toson, padre e figlio imputati per il concorso in sparatoria. I due sono in attesa dell’udienza per discutere il ricorso in Cassazione, dopo quello respinto dal Tribunale dei Riesame.

Le forze dell’ordine cercano nel frattempo l’arma presso le acque del profondo lago di Canterno. Fino ad oggi l’arma del delitto non è mai stata trovata, nonostante l’impegno che i militari dell’Arma hanno dimostrato fino a oggi.

Le motivazioni del Riesame attorno all’arresto di padre e figlio

A settembre i Toson avevano tentato una conciliazione, chiedendo di poter essere messi agli arresti domiciliari. Il Tribunale del Riesame, però, aveva bocciato la richiesta dei due. Andando a leggere il documento stilato dal Riesame sul caso di Thomas Bricca, ci sono ben 59 pagine di dossier che spiegano le motivazioni attorno alla necessità della custodia cautelare dei due soggetti. Pur se accusati dell’omicidio di via Liberio, a entrambi gli uomini viene contestata la “grande pericolosità” a livello sociale, che potrebbe portarli – probabilmente – a compiere azione analoghe a questa vicenda (semmai fossero davvero responsabili).

Secondo i legali dei Toson, gli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia, non esistono al momento prove che inchioderebbero però padre e figlio ma l’impianto di accusa si reggerebbe, piuttosto, su un accanimento. Tanto da portare i legali a dire che la Procura “Si sia innamorata di una pista” che li vedrebbe al centro dell’omicidio del 19enne di Alatri.

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