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Omicidio Willy, parla il suocero di Gabriele Bianchi: ‘Lui è un bullo, un prepotente, siamo tutte vittime’

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Gabriele Bianchi

Aveva cercato di dire a sua figlia Silvia che, molto probabilmente, quel ragazzo per lei non era giusto. E non per una questione di ceto, come ci ha tenuto a specificare in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Forse, però, il padre della giovane ci aveva visto lungo perché ancora non sapeva, all’epoca, che quel ragazzo, ora noto a tutti perché Gabriele Bianchi, uno dei giovani condannato all’ergastolo per aver massacrato di botte e ucciso Willy Monteiro, sarebbe finito dietro le sbarre. Per un episodio atroce che ha sconvolto e indignato tutta l’Italia. 

Cosa ha detto il suocero di Gabriele Bianchi 

“Sono nonno senza essere suocero” – ha detto Salvatore Ladaga, imprenditore della sanità, consigliere di Forza Italia e padre di Silvia, la compagna di Gabriele Bianchi, che ha sempre creduto nella sua innocenza e non l’ha mai lasciato solo.  L’uomo, nell’intervista, ha raccontato di quando sua figlia gli disse che qualora avesse avuto un figlio sarebbe stato proprio con Gabriele. Lei, testarda e cocciuta, come la descrive Salvatore, non ha ascoltato nessuno. E ora è mamma di quel bambino nato mentre il ragazzo era già in carcere. Lo stesso bambino che resta una vittima ‘collaterale’. 

Salvatore, come ha raccontato, aveva cercato di ‘distogliere’ Silvia, di allontanarla da Gabriele Bianchi. Eppure, non ci è riuscito. ‘Ma cosa c’entra lui con noi, con te? – le ha ripetuto più volte’. E non per ‘una questione di certo, ci mancherebbe. Ma di modi’. Gabriele Bianchi, per il padre della giovane, è un ‘bullo, un prepotente’.

‘Siamo vittime collaterali’

Silvia non ha voluto sentire ragioni, è andata a convivere con Gabriele, poi insieme hanno aperto una frutteria. Ma tutti i loro sogni, quelli di una famiglia felice, si sono spezzati in pochi istanti. Gli stessi pochi istanti che sono bastati per uccidere Willy Monteiro, calcio dopo calcio, pugno dopo pugno. Quando è arrivata la sentenza Gabriele Bianchi ha telefonato alla compagna e Ladaga ricorda bene cosa gli ha detto in quell’occasione: “Caro mio qui si parla del fatto che se righi dritto forse domani potrai accompagnare tuo figlio all’università. A giorni alterni. Forse. Questo è il futuro che ci aspetta“. Poi, il pensiero a quell’omicidio efferato e al fatto che, secondo Salvatore, tutti sono ‘vittime collaterali dei fratelli Bianchi’. A partire dal figlio, che non potrà crescere con un padre accanto. 

La battaglia legale 

E mentre Silvia, stando al racconto del padre, torna stravolta dai colloqui in carcere perché ‘preoccupata per Gabriele’, la famiglia è decisa ad andare avanti nella battaglia legale. “Sceglieremo un tecnico che guardi perfino oltre la Cassazione, alla Corte europea se necessario, perché io neanche nell’appello ho fiducia. Troppa pressione, troppo battage», ha detto l’imprenditore.

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