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Ostiamare, esclusivo: 7 anni senza autorizzazioni, eppure si giocava a porte aperte, perché?

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Pubblico Stadio Anco Marzio

7 anni. È questo il tempo in cui la società calcistica Ostiamare – vecchia gestione – è riuscita a far giocare tutte le partite dei campionati in cui è stata iscritta – e parliamo del campionato di serie D – a porte aperte nonostante non avesse alcun permesso per far entrare il pubblico sugli spalti. Ebbene sì. 

L’Ostiamare, dal 2009 al 2016, non ha mai avuto l’autorizzazione al pubblico spettacolo, documento necessario per poter permettere ai tifosi di varcare i cancelli e accomodarsi sulle tribune. Permessi che non ha avuto nemmeno in seguito, tanto è vero che – come abbiamo rivelato in esclusiva – all Federazione Gioco Calcio lo scorso anno è stato trovato un documento falso.

Squadra iscritta al campionato senza i requisiti

Attraverso una richiesta di accesso agli atti, presentata al Dipartimento Attività Culturali del Comune di Roma e, per conoscenza, all’URP Dipartimentale e all’Ufficio Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda, abbiamo chiesto di visionare i documenti amministrativi relativi alle Autorizzazioni di Pubblico Spettacolo rilasciate dal 2009 in poi per l’Associazione sportiva  Ostia Mare Lido Calcio. 

La prima risposta è arrivata questa mattina ed è quanto meno sconcertante. “Agli atti dello scrivente Dipartimento non risultano rilasciate Autorizzazioni al pubblico spettacolo ai sensi degli artt. 68 del TULPS.   La risposta è stata inviata per opportuna conoscenza anche al dipartimento Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda. Ricordate il documento falso relativo al campionato 2021-2022? Era associato a un evento di moda, che doveva ancora svolgersi. Un documento perfetto, tanto che alla FIGC non è mai venuto il sospetto che potesse non essere vero. Carta intestata del Comune, timbro, firma (disconosciuta dalla persona il cui nome viene riportato nel documento). 

Una grossa montatura: chi ha coperto “il gioco”?

Quanto affermato adesso nella risposta farebbe presupporre che lo stesso “gioco” sia stato fatto anche negli anni precedenti rispetto al 2021, perché senza l’Autorizzazione al pubblico spettacolo la Federazione Gioco Calcio non consente l’iscrizione al campionato. Quindi, se il Comune adesso afferma che queste autorizzazioni non sono mai state rilasciate almeno dal 2009 al 2016, pare evidente che – visto che l’Ostiamare è stata regolarmente iscritta ai campionati di serie D – alla FIGC siano stati portati, ogni anno, dei documenti “dubbi”, per non dire falsi, così come lo era quello scoperto recentemente. 

Ma come è stato possibile che al Municipio di Ostia e al Comune di Roma nessuno si sia accorto, in tutti questi anni, che non c’era questo fondamentale documento, mentre si continuava tranquillamente a giocare a porte aperte? Come è possibile che in tutti questi anni non ci sia stato un solo controllo, mentre invece controlli e cavilli si siano scatenati da quando la squadra ha cambiato proprietà? Se a pensare male si fa peccato, è vero che spesso si indovina. C’era forse qualche “santo” che proteggeva la vecchia gestione della squadra? Ci sono legami con la politica, come ha dichiarato in aula il consigliere comunale Alessandro Aguzzetti? C’è ora un accanimento ingiustificato contro Di Paolo, così come prima c’era un mancato controllo nei confronti della vecchia proprietà?

Esclusiva. Ostiamare, l’autorizzazione al Pubblico Spettacolo è falsa: appartiene a un evento di moda

L’accanimento contro la nuova gestione

Nessuno, appunto, al Comune, si è mai accorto che l’Ostiamare per anni ha giocato con i tifosi sugli spalti senza i dovuti permessi. Non se ne sono accorti gli uffici preposti, non se ne è accorto l’assessore che sembra stia facendo una crociata contro il nuovo presidente Roberto Di Paolo, non se ne sono accorte le forze dell’ordine o la polizia locale. E parliamo – lo ripetiamo ancora una volta – di lunghi anni. Che accertati sono 7, ma che potrebbero essere ben 13.

Già, perché, come annunciato nel nostro precedente articolo, dopo aver trovato – scusateci l’espressione – il “pollo” a cui vendere la squadra, e aver firmato il compromesso nel novembre del 2022, la vecchia gestione, per evitare ripensamenti dovuti magari a “scoperte inopportune”, presenta una richiesta di un permesso a tempo determinato. La richiesta viene presentata al Comune il 2 dicembre 2022, mentre l’atto di vendita dovrà essere firmato il 28 gennaio. Una richiesta per “pararsi”, che si dice a Roma. Ma l’autorizzazione si inceppa, perché non viene mai prodotta la documentazione necessaria per poter dare una risposta, che poi arriva 14 mesi dopo, ovviamente negativa. Tanto ormai il “pollo” ha comprato. 

I reati: chi deve intervenire?

Quello che è accaduto e che sta accadendo con l’Ostiamare è davvero gravissimo. Per anni è andata avanti una situazione che dovrà essere la Magistratura a chiarire se e quanto illecita. Di certo c’è che il nuovo presidente, ignaro di tutto, è stato vittima di quella che potrebbe definirsi se non una truffa almeno una “fregatura”. Pensava di acquistare una società sportiva con tutti i documenti a posto (e il costo pagato era giusto per ciò) e si è invece ritrovato con una squadra impossibilitata a giocare in casa davanti ai suoi tifosi, con relativa perdita degli sponsor. 

Di contro, in tutti quegli anni qualcuno ha commesso qualcosa di irregolare, visto che sugli spalti sono entrati spettatori che non sarebbero potuti entrare. Chi ne risponderà, se mai qualcuno lo farà? Chi ha presentato i documenti alla Federazione per permettere l’iscrizione della squadra al campionato? E, soprattutto, chi ha “preparato” quei documenti? Tutte domande che non si sa se avranno una risposta. Ci sarà mai qualcuno che avrà voglia di indagare seriamente e di andare a fondo su questa vicenda?

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