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Pedofili all’assalto del web dell’orrore, in un anno adescati 90 bambini italiani sui social network

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Sono statistiche da incubo, quelle che riguardano l’azione dei pedofili in Italia. Questi criminali hanno trovato terreno fertile nel web, dove mostrano di riuscire ad adescare più agevolmente i bambini. Giocando sulla forte ingenuità dei minori, nell’ultimo anno sono almeno 90 i bambini adescati attraverso la rete Internet, in dati che fanno tremare intere famiglie. Oggi, i pedofili prendono di mira i ragazzi sotto i 10 anni, abbassando ulteriormente l’età delle loro vittime in confronto al passato.

Il web dell’orrore con i pedofili in azione

Le metodologie per adescare i minori, e in questo caso i bambini, è la famosa tecnica del “catfish”. Infatti, presentarsi con falsa identità non è solo una perversione che portano avanti solo certi adulti per portare avanti “storie d’amore” attraverso le chat social (come faceva vedere MTV in “Catfish: false identità”). Anche i pedofili hanno fatto loro questa tecnica, spacciandosi per coetanei dei bambini sul web. Attaccano bottone attraverso le chat dei social (Messenger, TikTok e Instagram in primis), muovendo conversazioni al fine di portare i minori a incontri dal vivo o renderli vittime di metodologie per estorcergli foto intime. 

Gli inquietanti dati degli ultimi mesi

Nonostante l’azione attentissima della polizia su questi casi, i numeri continuano a fare paura per qualsiasi mamma e papà. Infatti, dall’inizio del 2023 in Italia si registrano almeno 14 casi di molestie su minori, avvenute per mano di pedofili attraverso l’utilizzo dei social network. L’azione di contrasto delle forze dell’ordine, ha arrestato fino a oggi almeno 12 persone interne a questo sistema dove si giravano materiali pedopornografici. La tecnica più usata per adescare i bambini, era quella di spacciarsi per un amico di quel minore sui social: situazioni che fanno intuire come i pedofili pedinassero quel bambino da settimane prima, magari seguendo i movimenti anche all’interno della scuola. Fatta breccia nella fiducia del bimbo, una chiacchierata, dei complimenti e poi la richiesta di foto senza vestiti, che ovviamente ingabbiavano il minore a un triste destino. 

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