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Roma. ‘Per favore, legate il cane’, ma loro in risposta la massacrano di botte: l’appello per identificare le baby bulle

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E’ una storia di violenza gratuita quella raccontata da Manuela, residente a Montesacro. “Giovedì 12 novembre, alle ore 13:30, mentre facevo un giro al parco Sannazzaro per prender aria coi miei mici, ovviamente nel loro trasportino, nell’area giochi bimbi vedo una coppia di ragazze circa diciottenni, senza mascherina, con un similpitbull marroncino, con qualche macchia bianca su zampe, senza guinzaglio né museruola“.
Manuela, che ha paura dei cani, chiede gentilmente di mettere il guinzaglio alla bestiola, spiegando il motivo. “Mi dicono che non sono obbligate – racconta Manuela – e che devo andarmene coi miei maledetti gatti perché una di loro è allergica. Non entro nemmeno in discussione, dico solo che avrei chiamato i vigili per vedere chi aveva ragione. Mentre sono al telefono in attesa di capire quale fosse l’opzione per l’operatore dedicato le ragazze mi aizzano contro il cane, il quale si avventa contro di me e il trasportino coi miei gatti, abbaiando e cercando di saltarmi addosso. Cerco di tenerlo a bada con la gamba, mentre cerco anche di capire cosa dica la voce registrata del numero della polizia locale di Roma, con la quale il 112 che avevo preventivamente chiamato non poteva mettermi in contatto diretto”.
Nel frattempo l’aria attorno si scalda.

L’aggressione

“Le ragazze – prosegue nel racconto Manuela – già innervosite perché stavo chiamando i vigili, quando vedono che agito la gamba come per scalciare, ma in realtà solo per tenere a distanza il cane, senza tirargli realmente dei calci, si avventano contro di me. Una, dai capelli rossi carota, carnagione e occhi chiari, magra, vestita tutta di nero, mi prende a schiaffi e mi fa la “cianchetta”, buttandomi per terra all’indietro, e saltandomi addosso inizia a tirarmi pugni in testa a ripetizione. Cerco di difendermi nella colluttazione, ma l’amica, più robusta, carnagione olivastra, capelli neri tenuti da una fascia chiara, vestita con colori mimetici/verdemilitare-caki, si avventa contro di me, restando in piedi, tenendo il cane per il collare e prendendomi a calci sulle costole e sul fianco. Lo schermo del telefono, che era sempre con l’attesa della chiamata ai vigili, si spacca”.
Il racconto di Manuela è preciso e dettagliato.
“Dopo circa un minuto di colluttazione, le ragazze decidono di desistere, dopo avermi riempita di pugni e calci, e se ne vanno, scappando verso l’uscita di via Isola Bella, forse allertate dall’arrivo, in lontananza, di un uomo, vestito di scuro (blu o nero) con 2 cagnolini, che entrava nel parco dall’ingresso di via Isola Bella. Metto giù la chiamata ai vigili e rifaccio il 112, dichiarando che, a questo punto, non avevo più bisogno della polizia locale per sapere se il cane poteva stare senza guinzaglio al parco perché, nel frattempo, ero stata aggredita dal cane che però, alla fine, era stato più buono delle sue padrone. Infatti, il cane mi è saltato addosso, ma non mi ha morsa, mentre le ragazze mi hanno pestata di brutto. Le ragazze sono fuggite uscendo da via Isola bella, e correndo in direzione della Nomentana, ho provato ad inseguirle, ma le ho perse all’altezza dell’incrocio di Via Montasio.”.
Sul posto è quindi arrivata una pattuglia dei carabinieri per una prima verbalizzazione e Manuela si è recata al pronto soccorso dove le è stata riscontrata la frattura di una costola e un trauma cranico. Il giorno dopo l’accaduto è stato regolarmente denunciato presso la caserma dei carabinieri.

L’appello

“Per ora – prosegue Manuela – ho tanto mal di testa e male al fianco, che non mi permette di ridere e/o tossire. Ma ringrazio Dio che in qualche modo le ha fermate, perché io, da sola, non sarei mai riuscita, contro due scatenate in un’inaudita e non necessaria violenza.
Bello il mondo che abbiamo costruito, eh? Il mio appello adesso è questo: se qualcuno, fosse stato in zona, a quell’ora, e le avesse notate al parco, o avesse visto l’aggressione che ho subito, o le avesse incrociate mentre fuggivano, faccia in modo che un episodio del genere non si ripeta più. Mi aiuti a identificarle. Le ragazze sono molto giovani, ma erano addestrate a pestare la gente. L’azione è stata coordinata e non hanno picchiato alla cieca, sapevano come picchiarmi e dove! Se vi fosse qualche testimone, li pregherei di recarsi presso la caserma dei carabinieri di Città Giardino e testimoniare in favore della mia denuncia. Così, forse, le indagini potrebbero giungere a capire chi fossero queste ragazze che mi hanno procurato lezioni personali immotivate… e arrivare ad impedire loro di ripetere una azione di una violenza tale. Sono macchine da pestaggio! State attenti!
Magari se mi leggesse quel signore che mi ha incrociata mentre le inseguivo, e ha incrociato anche lui”.
Manuela si rivolge poi ai commercianti del quartiere: “Se qualcuno, in zona via Jacopo Sannazzaro, Via Isola Bella, via Montasio, traverse e limitrofe, avesse delle telecamere puntate in strada, vi pregherei di aiutarmi con le registrazioni di quella tarda mattinata per vedere se le 2 ragazze col cane, magari compaiono in qualche immagine. Sono stata colta così di sorpresa dalla rapidissima degenerazione violenta della situazione, che non ho avuto né la prontezza di uscire dall’area giochi e chiudere dentro il cane con le padrone né scattare loro una foto, ma spero nell’aiuto di tutto il quartiere nel cercare di fermarle”.
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