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Pomezia, nessun intervento per Torre Maggiore, comune e regione finanziano interventi per la Torre Comunale

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Quale fra la Torre Comunale e Torre Maggiore necessita maggiormente, secondo i cittadini di Pomezia, di essere restaurata? Questa in sostanza la domanda posta da Associazione Latium Vetus ai suoi follower su Facebook. Una domanda dagli esiti molto netti.

Per il Comune di Pomezia e la Regione Lazio non ci sono dubbi, la risposta a questa domanda è rappresentata dalla Torre comunale. I due enti hanno infatti stanziato 90.000 euro (di cui 40.000 di FONDI COMUNALI) per un intervento di valorizzazione (che non comprende la messa in sicurezza delle murature esterne) alla torre comunale di Piazza Indipendenza rientrante nei “beni inseriti nella Rete regionale delle dimore, ville, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e storico- artistico”.

Fra i cittadini che hanno risposto al sondaggio su internet – come i 4.817 cittadini firmatari della petizione nel 2014 – la quasi totalità ha indicato invece Torre Maggiore quale bene monumentale maggiormente bisognoso di interventi.

“X adesso l’urgenza mi pare quella storica…” scrive Antonella Fagiolo. Latium Vetus è assolutamente d’accordo con questa affermazione e vuole andare oltre: “Siamo convinti che tutti coloro che hanno indicato il complesso medievale di Torre Maggiore, hanno applicato il principio della PIANIFICAZIONE e dell’URGENZA. Spendere soldi con coerenza laddove sono maggiormente NECESSARI.” dichiara Giacomo Castro, Presidente di Associazione Latium Vetus.

“E’ bene precisarlo infatti, qui nessuno è contrario alla realizzazione di interventi migliorativi o di valorizzazione sulla Torre Comunale di Piazza Indipendenza, che è il magnifico simbolo della città di Pomezia! Siamo invece contrari al DISINTERESSE CHE DA SEMPRE ALEGGIA INTORNO AD UN BENE CHE HA OTTOCENTO ANNI E CHE RISCHIA DI CROLLARE DA UN MOMENTO ALL’ALTRO, come Torre Maggiore.

Sembra incredibile e paradossale, ma in tanti anni, le giunte comunali di Pomezia che si sono succedute – incluse la giunta Fucci e quella attuale – NON HANNO MOSSO UN DITO per impostare una strategia di tutela per il complesso di Torre Maggiore. Il Comune non ha mai coinvolto gli enti superiori come la Regione Lazio, non è stata tenuta alcuna riunione tecnica, non è stato stanziato nemmeno un euro di fondi comunali. Neppure la disponibilità dei proprietari alla cessione del bene, dichiarata ufficialmente nel lontano 2015 servì a smuovere gli enti. E’ INDECENTE.

Già mesi fa Associazione Latium Vetus aveva denunciato pubblicamente come l’amministrazione comunale di Pomezia fosse interessata solamente al patrimonio culturale di Piazza Indipendenza e anche stavolta non siamo stati smentiti. Questo mentre la conservazione, non solo di Torre Maggiore, ma di gran parte del patrimonio culturale di Pomezia risulti a rischio (ricordiamo la villa romana di via Siviglia, il Tempio del Sol Indiges, per non parlare del Borgo di Pratica di Mare, inaccessibile da anni). E’ GRAVISSIMO.

Infine, un’ultimissima considerazione. Va detto infatti che un ente ha finalmente stanziato fondi per il complesso monumentale di Torre Maggiore – anche se ancora molto esigui e utili solo per il rilievo del monumento. Si tratta del MiBAC. Quel Ministero che due anni fa approvò il vincolo paesaggistico dell’Agro tra Pomezia ed Ardea, nell’area di Torre Maggiore.

Riteniamo che coloro i quali amano il territorio, lo amano nella sua interezza. Chi ama il territorio si occupa di quel patrimonio culturale diffuso a rischio di conservazione. Riteniamo quindi che il Comune di Pomezia abbia l’obbligo morale di intervenire e di occuparsi anch’esso di quel patrimonio culturale diffuso, a partire proprio da Torre Maggiore e dal suo territorio circostante vincolato.

A coloro i quali obiettano la natura privata di alcuni beni culturali del nostro territorio, rispondiamo se essi siano a conoscenza o meno che il valore identitario di un bene culturale – come tale riconosciuto di “interesse pubblico” – non rientra tra le disponibilità della proprietà privata. A chi invece contesta la mancata fruizione di questi beni, chiediamo se secondo loro i beni storici che non risultano accessibili dovrebbero essere lasciati marcire. La legge italiana impone agli enti di occuparsi della tutela di TUTTI i beni culturali”.

Associazione Latium Vetus

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