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Pomezia, protesta davanti al liceo Pascal: ‘Possono frequentare solo i più meritevoli’

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Il Covid e la mancanza di spazi non permetterà a tutti gli alunni di tornare a scuola e a Pomezia, al liceo Pascal, i criteri di ammissione sono basati non tanto sulla vicinanza dall’istituto stesso, che varrà meno del 50% del punteggio, bensì dalla meritocrazia. Ma la decisione non è piaciuta agli studenti, che stamattina si sono mobilitati davanti al Liceo Blaise Pascal per manifestare il loro dissenso nei confronti dei criteri di ammissione, pubblicati sul sito dell’istituto, che non permetteranno a tutti e a tutte di frequentare il Pascal l’anno prossimo.
A causa della mancanza di spazi, ripetutamente richiesti da parte della Dirigente scolastica alla città metropolitana, ragazzi e ragazze che vorranno entrare a far parte del Liceo Blaise Pascal saranno sottoposti a dei parametri. Più del 50% di questi saranno basati su un principio di meritocrazia: tutti e tutte dovranno presentare la loro media dei voti nello scrutinio finale di II media, oltre che la media dei voti riportati in alcune materie specifiche.
“Tali criteri di ammissione sono stati votati nell’ultimo Consiglio d’Istituto che, convocato con poco preavviso, non ha dato modo ai rappresentanti di confrontarsi con studenti e studentesse, limitando cioè il dialogo e la possibilità di partecipazione ad una scelta tanto delicata – spiegano gli studenti in protesta questa mattina – Non accettiamo di essere ancora considerati in base ad un numero, in base al merito, e per questo, con un’azione simbolica e nel rispetto delle norme Covid, ci siamo recati con striscione e megafono davanti al liceo: il diritto allo studio di tutti e tutte deve essere rispettato”.
“La scuola – concludono gli studenti del Pascal – dovrebbe combattere le disuguaglianze presenti nella società, non promuoverle. Noi studenti e studentesse vogliamo una scuola inclusiva e attenta al rispetto del diritto allo studio di tutti e tutte. Non possiamo accettare questi criteri di ammissione né tantomeno che venga tralasciata la necessità del nostro territorio di avere più spazi per gli istituti superiori di secondo grado”.

(foto Matteo Oi)

 

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