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Racket dei residence a Roma, come i “capi palazzo” gestiscono il business dell’emergenza abitativa: anche 2 mila euro per occupare una stanza

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Racket dei residence a Roma, come i “capi palazzo” gestiscono il business dell’emergenza abitativa: anche 2 mila euro per occupare una stanza. Intorno all’edilizia residenziale pubblica di Roma, si potrebbe scrivere un trattato universitario riguardo disagio e situazioni di palese irregolarità. Ma che il racket dei subaffitti, e conseguenti occupazioni, passasse dai piedi degli stessi portieri (definiti “capi palazzo”), spiazza tutta l’opinione pubblica.

I portieri figure centrali nelle occupazioni dei residence di Roma

Perché il portiere avrebbe un compito, peraltro molto semplice: controllare che non avvengano occupazioni nella struttura, monitorare il suo decoro e segnalare ipotetici abusi edilizi al suo interno. Invece, nella realtà romana, alcuni portieri hanno stravolto la propria dimensione in chiave illegale. Sono loro che fanno da ponte tra il soggetto per strada (e quindi senza casa) e la possibilità d’inserirli abusivamente in un locale. 

Sono loro che, sotto un lauto pagamento, possono fornire le chiavi per permettere l’occupazione di una camera all’interno di un residence. Sono stessi loro, occhi del Comune di Roma all’interno di quelle realtà residenziali, a poter occultare un’occupazione e dimostrare come nelle loro strutture vige la più totale regolarità tra gli inquilini. Eppure, nei fatti e come racconta Il Messaggero, tutto ciò è solo un fumo negli occhi alle istituzioni romane.

Infatti, sono loro che attraverso larghe somme di denaro (che possono superare anche i duemila euro mensili) si attivano per inserire le persone all’interno degli alloggi, aggirando le graduatorie dell’edilizia popolare e soprattutto le politiche comunali per la gestione dell’emergenza abitativa. Un racket che non viene annunciato pubblicamente, ma che in realtà esiste. Da una parte, il “portiere” incassa soldi per arrotondare il proprio stipendio, dall’altro magari fornisce una casa a chi ne ha bisogno. Ma a quale prezzo tutto ciò? Con quale danno economico per la città di Roma e il sistema degli alloggi abitativi?

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