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Richiamo Pfizer a 35 giorni: per il Tar del Lazio la decisione è legittima, respinti i ricorsi

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Vaiolo delle scimmie

Ci speravano in tanti, ma per il Tar del Lazio la decisione di differire da 21 a 35 giorni la somministrazione del vaccino Pfizer è legittima. Tutto è nato qualche settimana fa con la creazione di un gruppo Facebook, con una petizione voluta dai cittadini esasperati e con l’idea di fare ricorso al Tar contro il Comitato Tecnico Scientifico. Tra rabbia e indignazione per quella decisione presa lo scorso 10 maggio dalla Regione Lazio, che aveva pensato bene di far slittare tutti richiami del vaccino Pfizer a 35 giorni, dopo 5 settimane. Tra sms inviati, date cambiate e cittadini infuriati.

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 “I cittadini, soprattutto quelli fragili, pagano sulla loro pelle la decisione della Regione di permettere di scegliere il vaccino da ricevere. I cittadini non sono cavie da laboratorio – aveva spiegato Francesco Iacovone, membro dell’esecutivo nazionale Cobas – la Regione cambi rotta e lo faccia in fretta”. Ma la rotta, a quanto pare, non verrà cambiata. 

Richiamo Pfizer a 35 giorni: la decisione del Tar del Lazio 

Il Tar lo scorso 18 maggio si era pronunciato e, con un decreto cautelare, aveva respinto l’istanza, con la decisione presidenziale urgente fissata per l’1 giugno. Ma è notizia di ora che il Tar ha respinto, con due sentenze, i due ricorsi che erano stati proposti da altrettanti gruppi di cittadini perché la decisione di differire da 21 a 35 giorni la somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer è legittima.  I giudici, come spiega l’Ansa, hanno preso più in considerazione il Cts rispetto al documento dei ricorrenti.  Da una parte una “corposa produzione documentale”, dall’altra una tesi basata “unicamente su quanto riportato nel foglietto illustrativo del farmaco stesso”, intesa come raccomandazione e non come controindicazione. 

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