Home » Ardea » Cronaca Ardea » Rifiuti in strada a Marina di Ardea, cittadini in rivolta

Rifiuti in strada a Marina di Ardea, cittadini in rivolta

Pubblicato il

Ancora una volta ad Ardea un Consigliere comunale dell’opposizione è dovuto intervenire per sedare quella che poteva trasformarsi in una vera e propria rivolta. A protestare, questa volta, i cittadini di Via Bologna e di Via Bolzano, esasperati per le indecorose condizioni delle loro strade.

Strade che corrono parallele per circa due chilometri al Lungomare degli Ardeatini e sono le principali vie di comunicazione per le circa 300 palazzine che vi sorgono.

Sono quasi 10 mila le persone che in questo periodo estivo abitano quelle residenze.

Quel tratto della nostra costa ricorda per la sua conformazione il lungomare di Rimini e, come Rimini o Riccione, potrebbe apparire se solo il Comune dedicasse un poco di attenzione a quei luoghi ormai dimenticati.

Da un anno, ormai, si dovrebbe effettuare in quell’area, come del resto in tutto il Comune, la raccolta differenziata porta a porta. La società che gestisce il servizio non consente che i sacchetti della spazzatura dei condomini delle palazzine siano deposti negli appositi contenitori individuali in prossimità del cancello d’ingresso alle palazzine; trattandosi di un condominio – anche se molto piccolo – pretende che vengano utilizzati dei raccoglitori da circa 250 litri ciascuno. A parte l’inconveniente non da poco costituito dal fatto che questi permangono in strada tutto il tempo e la loro vista non è certo gradevole in un area turistica che dovrebbe costituire il “fiore all’occhiello del litorale”, non sono stati forniti a tutti; dovrebbero essercene tre per palazzina ossia circa mille in questo tratto, non arrivano a cento, e a detta dei residenti, “la ditta” che dovrebbe fornirli come previsto da contratto, afferma di esserne sprovvista. In questo periodo di massima presenza in quelle abitazioni, cento persone devono dividersi un solo raccoglitore ed ecco svelato l’arcano. Non c’è abbastanza posto per depositare la spazzatura in strada ed inevitabilmente, di conseguenza, si verificano due situazioni insostenibili: per prima cosa i sacchetti che non trovano posto nei bidoni finiscono inevitabilmente nei loro pressi, o, peggio in discariche a cielo aperto in quei pochi spazi verdi che un tempo furono giardini di uso comune; come seconda conseguenza diventa impossibile effettuare una raccolta differenziata e per questo “la ditta” passa solo due volte alla settimana, ossia nei giorni dedicati al “multi-materiale” aggravando così ulteriormente la situazione.

Se a tutto questo si aggiunge l’indecoroso stato in cui versa l’asfalto di quelle strade che ormai si scorge raro tra le buche, la banchina non transitabile e priva di marciapiede che costeggia tutto il lato a monte della litoranea che si trasforma in una sorte di palude quando piove, o di viottolo polveroso quando il tempo è buono, le infiltrazioni d’acqua sotto il manto stradale che continuamente lo rigonfiano facendolo spaccare e creando nuove e pericolose buche, l’illuminazione pubblica inesistente in via Bologna e via Bolzano, ecco spiegato come un piccolo quartiere residenziale e turistico si trasforma in un luogo invivibile e vergognoso.

Durante il recente Consiglio comunale di fine luglio la situazione è stato oggetto di interpellanza presentata dai consiglieri di minoranza. Come è ormai costume, l’interpellanza non ha trovato risposte puntuali se non l’affermazione del Sindaco che dice di “ben conoscere la situazione” e per dimostrarlo cita a memoria il lungo elenco dei siti trasformati in piccole “malagrotta”. A parte questa ben magra consolazione nulla è stato fatto ancora oggi. Telefonicamente raggiunti dal consigliere, Sindaco e responsabile de “la ditta” hanno promesso un intervento straordinario che per uno o due giorni, forse, lievemente migliorerà la situazione. Da qui a riportare a condizioni umane quel quartiere ce ne corre.

Partirà questa mattina una circostanziata denuncia alla Procura della Repubblica, al Prefetto ed alle forze dell’ordine, sperando in un sollecito intervento. Si cerca in questo modo di evitare una rivolta che i residenti potrebbero mettere in atto con azioni dimostrative eclatanti.

M.S.

Impostazioni privacy