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Scoperta straordinaria dai fondali del Lago di Nemi: la testa di una statua romana

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Ritrovamento archeologico nel Lago di Nemi

Scoperta sensazionale all’interno delle acque del Lago di Nemi, un frammento archeologico. Dalle foto effettuate dalla Protezione Civile Comunale di Nemi, molti avrebbero commentato come la parte scoperto, ovvero un volto in marmo, probabilmente potrebbe essere legato a una nave di epoca romana. Il Comune di Nemi si è attivata per far studiare il reperto, che già di suo si dimostra una scoperta sensazionale per la storia del territorio. 

Il reperto archeologico nel Lago di Nemi

Chi ha riportato alla luce la testa in marmo, ha parlato di una scoperta sensazionale. Tale ritrovamento, come ha spiegato la Protezione Civile locale, è avvenuta nelle operazioni di pulizia del fondale del lago. Infatti, tale avvistamento archeologico è avvenuto durante la bonifica del fondale del Lago di Nemi, che al proprio interno potrebbe vedere nascosti ancora moltissimi segreti legati alle civiltà che vissero quel territorio nei secoli passati. 

Cosa potrebbe essere il ritrovamento archeologico?

Per rispondere alla domanda, servirà uno studio degli archeologi e soprattutto degli storici di epoca romana. In superficie è stata portata una testa di statua, fatta in marmo come tante opere romane che oggi vengono custodite come bene artistico e storico della collettività. Al momento, l’Amministrazione comunale cerca di non dare risposte sulla natura del ritrovamento, lasciando che siano gli studi accademici a parlare su questo importante frammento archeologico. 

Un pezzo delle navi di Caligola

Sul web, gli esperti provano a sbizzarrirsi con le teorie che potrebbero spiegare la natura di quella testa. L’ipotesi più sostenuta, almeno al momento, è che ci si trovi davanti a un pezzo di quella che una volta era la nave di Caligola. Si tratterebbe di un ornamento puramente estetico di quella nave, che nei secoli si sarebbe staccato dall’imbarcazione fino a finire nei fondali del Lago di Nemi. 

L’ipotesi sarebbe plausibile, in quanto è provato come l’imperatore romano commissionò delle grandi navi proprio per questo lago. Tali imbarcazioni, immense e bellissime secondo le trascrizioni latine, vennero utilizzate all’interno del Lago di Nemi sia per degli spettacoli d’intrattenimento, ma anche perchè l’imperatore Caligola ci teneva a far vedere, agli occhi del proprio popolo, la potenza e il potere del suo Impero. 

Le navi di Caligola affondate al Lago di Nemi

Se della potenza delle navi di Caligola è certa la bellezza e soprattutto la vistosità, resta nel mistero la loro fine. Secondo gli storici, tra il 10 A.C. e il 37 D.C (sotto l’epoca imperiale di Claudio e Nerone) tali imbarcazioni vennero affondate per non chiari motivi. Sempre secondo gli studi accademici, tale distruzione delle imbarcazioni fu dovuta a delle scelte politiche condotte probabilmente dai due imperatori succeduti a Caligola. 

Per far luce sulla verità storica di queste imbarcazioni, probabilmente questo frammento archeologico potrebbe risultare un determinante tassello per fare chiarezza sulla fine della “barche di Caligola”. 

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