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Roma, a porte chiuse l’incontro ‘illegale’ di MMA: sfida (anche ai divieti) in diretta streaming

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L’evento che stavamo aspettando è arrivato: D.C. affronterà G.R. all’Heaven Fight Arena, nella gabbia del The Golden Cage, recita questo l’incipit di un torneo di MMA che, in tempi di pandemia, potrebbe definirsi ‘illegale‘.
Ma lo è davvero? Quanta chiarezza è presente nelle direttive del CONI? 
Il torneo si è svolto, sabato sera, all‘Heaven Fight Arena di Torraccia San Basilio. L’evento sportivo è stato di calibro internazionale, vi hanno partecipato anche atleti arrivati dall’estero. L’incontro è stato annunciato su diversi canali di informazione, seppur la pagina ufficiale dell’evento abbia omesso l’utilizzo della parola ‘MMA’ per la promozione del torneo. Ma facciamo chiarezza
Da marzo 2020, in Italia, il CONI ha autorizzato (sotto profilo e rispetto dei Dpcm) alcune discipline all’esercizio agonistico: gli unici eventi autorizzati e riconosciuti sono dunque quelli di ‘preminente interesse nazionale‘.
Tra questi vi sono sì alcune discipline di combattimento, ma l’MMA (sport che praticavano i Fratelli Bianchi) non è fra le attività autorizzate. Il problema di fondo è proprio la poca chiarezza che vi è nell’elenco degli sport riconosciuti dal CONI. 

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Il CONI e gli sport riconosciuti: poca chiarezza e molta confusione

Se si va a controllare il calendario degli eventi ENDAS, si può notare come gli unici ‘approvati’ e dunque ammessi sono quelli che corrispondono alla voce “Kick Jitsu” e “Kick Boxing”. Il tranello però è proprio questo: nell’elenco degli sport riconosciuti dal CONI non compare nessuno dei due sport, né la Kick Boxing né la Kick Jitsu. 
Per altro la kick jitsu è una disciplina ormai scomparsa a seguito dell’arrivo delle MMA, praticate in Italia da oltre 20 anni senza essere mai state formalmente riconosciute dal CONI. 

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 Per riuscire in questo torneo dunque, gli organizzatori (tra i quali, come patron individuiamo Luigi Perillo, responsabile della federazione svizzera delle MMA) dell’incontro hanno impostando e registrando l’incontro come fosse Kick Jitsu. Ma d’altronde, il regolamento del CONI non è chiaro in merito e forse era l’unico modo per sottoscrivere un evento che, come tanti altri, in Italia viene svolto senza riconoscimenti ufficiali. Purtroppo, seppur le porte della palestra a San Basilio fossero chiuse, a poche ore dall’evento il logo ‘The Golden Cage‘ (quello riconducibile a Perillo e dunque all‘MMA) ha iniziato a circolare ovunque e questo ha creato delle incomprensioni
Resta ancora da capire quali sono stati i protocolli adottati, se gli atleti provenienti dall’estero si sono sottoposti a quarantena o a tamponi molecolari, ci sono per tanto diverse cose da chiarire: in primis il CONI dovrebbe prestare più attenzione ed essere più chiaro, soprattutto in questo periodo così complicato di emergenza sanitaria. 

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