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Roma, asfalto sui sampietrini del Lungotevere per fare la ciclabile: tutti in rivolta contro la Raggi

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Chi vive a Roma sa perfettamente che ogni mattina accadrà qualcosa di nuovo che metterà a dura prova i cittadini. Si inizia di buon ora tra i cumuli di immondizia, quando si prova a raggiungere il cassonetto della plastica, poi si continua con i mezzi pubblici, con le strade deviate, scioperi inaspettati, fino all’incontro con gli animali selvatici.
Qualche giorno fa, però, si è alzata una bufera tra politici e cittadini circa il rifacimento della pista ciclabile nei pressi del Lungo Tevere. Tra attacchi via twitter e la campagna elettorale, cerchiamo di capire cosa sta succedendo. 

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La ciclabile lungo il Tevere: Calenda, Salvini e cittadini contro la Raggi 

Spopolano da giorni le foto della colata di cemento gettata lì sui sampietrini, (simbolo storico della Capitale) per il rifacimento della ciclabile. Indignazione pubblica, lavori fatti male e progettati anche peggio e poi le frecciatine in vista delle elezioni tra i politici. 
Il primo a manifestare orrore per la colata di cemento è stato proprio Carlo Calenda. Il leader di Azione, candidato sindaco di Roma, ha attaccato l’amministrazione Raggi con queste parole: «Non passa giorno ormai senza che uno studio, un’indagine, un rapporto mettano in luce le tante mancanze dell’Amministrazione comunale e gli annunci disattesi. Oggi è la volta del dossier di Legambiente che parla apertamente di flop delle ciclabili». 

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Virginia Raggi si è però conquistata anche le critiche di Matteo Salvini, sceso in campo con un attacco che non passa inosservato: “Ennesimo oltraggio della Raggi ai romani, stavolta lungo il Tevere. Ma si può?!?”  
La Sindaca, però, ha risposto a tono: «Come sempre parli senza sapere nulla. Non si tratta di una nuova colata d’asfalto sui sanpietrini ma del rifacimento del vecchi manto che risale a più di 15 anni fa. Ora rifaremo anche la segnaletica. Ci tocca spiegarti tutto» con poi l’hashtag #salvinichiacchierone come ciliegina sulla torta. Ma anche i cittadini sono tra i più arrabbiati alla vista di quelle immagini, un utente scrive: «Di danni ne ha fatti tanti, ma con questo si è superata».

Pista ciclabile sul Lungo Tevere: alla ricerca della verità 

La famosa colata di cemento fa parte di un’iniziativa dell’Amministrazione che punta a far diventare Roma una città a misura di bicicletta, con un piano straordinario che prevede la realizzazione di circa 150km di percorsi ciclabili. I romani ben sanno però che spostarsi in bicicletta per le strade della Capitale è ancora un sogno ben complicato: costretti a salire e scendere dai marciapiedi quando, seguendo la ciclabile, improvvisamente finisce.

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Tuttavia è comprensibile che gli attacchi, durante la campagna elettorale, si facciano più isterici: un cantiere si chiama in tal modo proprio perché indica un lavoro in corso. A sostenere la Raggi è così Linda Meleo, l’assessora capitolina alle Infrastrutture: «Dare giudizi prima della fine dei lavori è prematuro e fuorviante per i cittadini, soprattutto per i ciclisti che la utilizzeranno, una manutenzione che non veniva eseguita da oltre 15 anni». La verità è che a Roma di problemi ce ne sono così tanti che l’isterismo spesso diventa fuorviante: toccherà aspettare e vedere in quanto tempo (e in che modalità) sarà finita la pista ciclabile. Per il momento, ahimè, i ciclisti continueranno a passeggiare sui marciapiedi. 

 

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