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Roma, detenuto con problemi psichiatrici dà fuoco ai materassi della cella

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Focolaio carcere femminile Rebibbia

I problemi legati al carcere di Rebibbia non si limitano ai contagi da Coronavirus, che sono arrivati a più di 100, ma investono anche gli agenti della Polizia Penitenziaria. Nella giornata di oggi un detenuto con problemi psichiatrici ha appiccato il fuoco ai materassi di una cella. Nell’incendi sette agenti sono rimasti coinvolti, quattro ne sono usciti intossicati dalle esalazioni di fumo. 

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A rendere noto l’avvenimento è proprio l’Uspp, l’Unione dei sindacati di polizia penitenziaria, che punta i riflettori sulla problematica del disagio psichiatrico e su come gli agenti della Polizia Penitenziaria non siano le persone di dovere per gestire situazioni così delicate. L’ultimo episodio è avvenuto all’ospedale Sandro Pertini, lo scorso 30 gennaio, dove un detenuto ha aggredito la scorta della Polizia Penitenziaria. Il fatto si è ripetuto anche a Roma Tor Vergata dove un detenuto con problemi psichiatrici ha aggredito i colleghi della Polizia Penitenziaria. 

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«Se da un lato bisogna trovare strumenti per combattere il fenomeno delle aggressioni, dall’altro bisogna comprendere una volta per tutte che chi ha problemi psichiatrici, non può essere gestito in sezioni ordinarie e/o comunque dal personale di polizia penitenziaria, ma deve ricevere cure adeguate in ambienti idonei e da personale specializzato, prima o poi succederà l’irreparabile» commenta Giuseppe Moretti, il presidente del Sindacato. 

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