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Roma, dirigente usa l’auto della Polizia Locale per motivi personali: assolto in Tribunale

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Auto della Polizia Locale di Roma Capitale

Dirigente della Polizia Locale usa l’auto di servizio per motivi personali: all’udienza presso il Tribunale di Roma viene assolto.

Polizia di Roma Capitale
Polizia di Roma Capitale – Ilcorrieredellacitta.com

Sentenza storica al Tribunale di Roma, dove un dirigente della Polizia Locale è stato assolto dopo alcune condotte non propriamente corrette. Nei mesi scorsi aveva utilizzato l’auto di servizio per scopi personali, come per esempio recarsi alle sedute di fisioterapia. Per un cavillo dei regolamenti del Corpo della Polizia Locale, il giudice chiamato a esaminare la vicenda è stato costretto ad assolvere il dirigente con il vizio di utilizzare la macchina dei vigili come taxi per Roma. 

Usa l’auto della Polizia Locale di Roma Capitale come un taxi: il giudice assolve dirigente

Il Tribunale di Roma, sulla spinosa vicenda, non ha potuto fare altrimenti. Il motivo dietro questa decisione è molto semplice, considerato come attualmente manchi un regolamento per l’utilizzo corretto del parco macchine in possesso della Polizia Locale di Roma Capitale. 

In tal senso, il dirigente dei vigili urbani avrebbe trovato libero accesso alle automobili destinate al Corpo della Polizia, arrivando così anche utilizzare quei mezzi per svolgere delle mansioni dedicate alla vita privata e senza infrangere nessun regolamento disciplinare, in quanto esso mancava da sempre. 

L’utilizzo della macchina della Polizia Locale per faccende personali

Ai danni del dirigente era stata posta un’approfondita indagine, come raccontato anche da La Repubblica. Seppur per un periodo di pochi mesi, l’uomo veniva prelevato a casa da un’automobile della Polizia Locale per poi essere portato sul posto di lavoro, distante almeno 30 km dall’abitazione. Stessa cosa succedeva il tardo pomeriggio, con il dirigente che veniva riaccompagno alla propria dimora sempre da un’automobile di servizio.

La macchina però svolgeva altri viaggi per le disposizioni del funzionario, come potevano essere le urgenze legate alla vita privata. Attività che, seppur anomale, non violavano nessun regolamento del Corpo di Polizia Locale. Il Tribunale di Roma ha quindi assolto il dirigente per la tenuità del fatto. Il Comando Generale, in virtù della lacuna normativa in materia, sta provvedendo alla stesura di un apposito regolamento.

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