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Roma. Emergenza rifiuti, con l’estate sarà peggio: “Maggiori difficoltà nel mese di giugno” (FOTO)

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Quest’estate la mascherina – ai romani – potrebbe servire non solo per proteggersi dal Coronavirus ma anche per evitare l’odore acre che sta già riempiendo la città. Chi vive a Roma è purtroppo consapevole dei disagi costanti legati alla raccolta dei rifiuti ma quest’anno sembra che le cose stiano andando di male in peggio. 

I cieli della Capitale pullulano di gabbiani e se nei turisti la cosa può risultare simpatica i residenti sanno bene cosa significa: disagi causati dall’Ama. La difficoltà nel raccogliere i rifiuti, infatti, è radicata in tutta la città; dalla periferia al centro cittadino. Percorrendo un chilometro di strada ci si imbatte in almeno 6 cassonetti colmi di rifiuti, talmente pieni che invadono anche il marciapiede. 

Roma e l’emergenza rifiuti: “Nel mese di giugno maggiori difficoltà” 

Con l’eliminazione del coprifuoco la quantità di rifiuti aumenterà drasticamente e ciò comporterà un’odore ancora più nauseabondo per le strade della Capitale. Sarebbe bello sperare che la situazione migliorerà ma le dichiarazioni di Stefano Zaghis (amministratore unico alla municipalizzata dell’ambiente) accrescono la preoccupazione dei cittadini.
In una lettera, partita dall’azienda e recapitata a Unindustria, Confcommercio, Confesercenti, Una e Federalberghi – resa nota da La Repubblica – si legge che: “Nel corso del mese di giugno, pur mettendo sul campo ogni sforzo possibile, Ama potrebbe trovare maggiore difficoltà nella puntuale erogazione dei servizi di raccolta“. 

Il condizionale purtroppo è retorico, poiché i cittadini già dal mese di maggio si sono accorti di questa tragica situazione. Se attualmente i romani si trovano in una situazione di “pre-crisi” entro la fine dell’estate potrebbe trasformarsi in una vera e propria emergenza rifiuti.
Tra l’altro, Ama qualche settimana fa aveva rassicurato di aver “migliorato progressivamente la qualità del servizio e la percentuale di raccolta differenziata” ma dopo poco è tornata sui propri passi.

La colpa così passa tra le mani dell’Ama alla Regione che non ha sufficienti impianti all’interno del territorio. Sembra impossibile così, per la Capitale, realizzare un impianto di smaltimento rifiuti ecologico che permetta l’efficacia di una raccolta differenziata e che abbia zero impatti ambientali. Intanto raccomandiamo ai Romani – vaccinati e non – di fare buon uso delle mascherine: soprattutto vicino i cumuli di immondizia. 

Una passeggiata nel cuore di Roma: le foto 

Siamo nel quartiere Trieste, a Roma Nord. Ci aggiriamo per circa due chilometri, seguendo le vie che passano per le due sedi della Luiss, proseguendo tra viale Gorizia, Piazza Istria e risalendo sulla Nomentana per tornare in Viale Pola. Questo è ciò in cui ci si imbatte: cassonetti colmi, un’odore nauseabondo e gabbiani che lottano per accalappiarsi il cibo. Ci verrebbe quasi da dirgli “tranquilli, ce n’è abbastanza per tutti“, ma indossiamo la mascherina e torniamo tristemente a casa pensando che quest’estate, con il caldo, la situazione sarà anche peggio

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