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Roma, flop di assunzioni per il “concorsone” al Comune: in 500 non si presentano

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Concorso camera deputati e presidenza consiglio

Iniziate a marzo 2021 le assunzioni per i vincitori del “Concorsone” bandito dall’amministrazione Raggi e volto all’assunzione, presso il comune di Roma, di 1.512 posti totali. Ad oggi però molti dei vincitori non si sono presentati rinunciando pertanto al posto ottenuto e rallentando l’intero iter delle assunzioni.

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La “fuga” dei neoassunti 

A parlare di “fuga” è Angelo Ottavianelli, direttore del personale capitolino che si trova a dover fare i conti con questa disarmante ed insolita situazione. Le assunzioni per alcune delle posizioni aperte — funzionario amministrativo, istruttore amministrativo, istruttori tecnici e informatici — sono iniziate a marzo ma da 350 a 5/600 persone risultate idonee e quindi presenti nella graduatoria, nel momento in cui sono state convocate per firmare il contratto a tempo indeterminato non si sono presentate.

Il risultato è stato l’inoltro di numerosi richiami prima e lettere ufficiali di diffida poi. Questo vuol dire, tra le altre cose, allungare di molto le tempistiche e il completamento delle assunzioni. “Nella penultima chiamata per i funzionari amministrativi, avevamo convocato 30 persone. Non se n’è presentata nessuna. Abbiamo spedito una lettera prima, poi una diffida ufficiale. A quel punto se ne sono presentati quindici”, spiega Ottavianelli durante un’audizione congiunta delle Commissioni Statuto e Trasparenza. 

Va da sé che per alcuni concorsi, quelli dove gli idonei erano solo il 20 o il 30% dei posti disponibili, erano sì stati completati con tutte le assunzioni ma in numero non sufficiente per coprire i posti a concorso. 

Le parole di Andrea Catarci

Significative le parole di Andrea Catarci, nominato da pochi giorni Assessore al Personale: ‘Molti di quelli che rinunciano quando arrivano si fanno sue conti sullo stipendio e sulle spese da sostenere, specialmente se sono di fuori Roma. E molti, poi, fanno più concorsi insieme e ovviamente poi scelgono quello più appetibile il che è un problema perché in qualche modo vuol dire che il Comune non ha un grande appeal. Come amministrazione dobbiamo riuscire a fare molto di più’, conclude Catarci.

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