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Roma, il viaggio di protesta di un papà separato: «Non vedo mio figlio da un anno, chiedo giustizia»

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Ha compilato l’autocertificazione ed è arrivato fino a Roma, solo per far valere il suo diritto di genitore e rivedere suo figlio: il papà vuole giustizia.

«Non vedo mio figlio dal 14 Dicembre 2019»

E’ un grido disperato di dolore quello di un papà che da quasi un anno non vede suo figlio, un bambino di sei anni affetto da un disturbo dello spettro autistico.

Un caso sul quale anche la Lega, con il Deputato Cantamessa, ha chiesto delucidazioni al Ministro della Giustizia con un’interrogazione a risposta scritta, il cui iter è ancora in corso, di cui riportiamo un estratto (qui il testo completo):

Il tribunale civile di Nocera Inferiore, in data 11 novembre 2019, ha emesso sentenza di separazione definitiva tra il signor M.A. e la coniuge, disponendo l’affidamento congiunto del piccolo A.(..) il signor M. si è visto, però, negare ad oltranza, dalla madre, il diritto di incontrare il figlio e senza valide motivazioni.

E ancora: “Dopo ricorsi e la richiesta di adozione di provvedimenti urgenti circa il ripristino del diritto di frequentazione padre-figlio (…) è riuscito a rivedere il figlio solo una volta, grazie agli assistenti sociali, ma il piccolo A. dopo tanti mesi non ha più riconosciuto il papà. (…) emerge un’asimmetria giuridica e pedagogica che sta portando il minore a perdere progressivamente ogni significativo rapporto con il genitore non affidatario.

Dunque in questa storia le vittime sono due: padre e figlio. Il diritto difatti non è stato strappato via solo al padre, ma anche ad A., che purtroppo con il passare del tempo è arrivato a non riconoscere neanche più la figura paterna.

Anche questa è violenza

E’ surreale leggere di una simile storia a pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza di genere, dato che sì, anche questa è violenza. Lo è poiché un padre è impossibilitato a vedere suo figlio, quando non ci sarebbe nessun impedimento giuridico.

Lo è poiché un figlio è identificato e “usato” come un oggetto al fine di far soffrire qualcuno, e non come un bambino di 6 anni, come invece dovrebbe essere.

Mi trovo qui fuori al Ministero di Grazia e Giustizia a Roma per protestare. (…) Non lo vedo in quanto l’ altro genitore mi nega di vederlo nonostante la sentenza del Tribunale di Nocera Inferiore stabilisca un ampio diritto di Frequentazione in piena libertà.” Scrive così M. che è ormai stanco di vedersi negare suo figlio.

Da quanto apprendiamo l’uomo, in questi minuti, sarebbe stato accompagnato in Questura. Seguiranno aggiornamenti.

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