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Roma invasa dai rifiuti: cittadini infuriati in tutti i quartieri della città

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Ormai è quasi impossibile distinguere un quartiere dall’altro: le scene sono tutte uguali.

Marciapiedi invasi dai rifiuti, cassonetti ricolmi, alcuni bruciati da piromani che non si sa se sono più pazzi o esasperati, percolato che trasuda e cola nelle strade.

L’immagine non ha nulla da “invidiare” alla Napoli nel suo periodo peggiore di emergenza sanitaria. Tutto il mondo ormai se ne è accorto, solo gli amministratori, comunali e regionali, sembrano ancora non rendersi conto di quanto grave sia la situazione.

Mezzi di raccolta insufficiente – tanto che l’AMA è stata costretta a noleggiarne alcuni, ma ancora il numero non è quello necessario al fabbisogno della Capitale – mancanza di personale (ancora troppo alto il livello di assenze durante i periodi festivo, ma questo è solo uno dei tanti problemi), ma soprattutto assenza di posti dove scaricare i rifiuti di Roma, anche se al momento i Tmb sono regolarmente in funzione, così come il sito di smaltimento di Colleferro, che chiuderà dal 15 gennaio.

Quindi la vanno ricercate altrove. 

In questi anni non c’è stata organizzazione né programmazione, si è parlato di complotti e si è vissuto alla giornata, senza riuscire a combattere l’emergenza che è diventata praticamente una “normalità”, solo che se ne parla soltanto quando i cumuli di rifiuti superano una certa soglia, invadono i marciapiedi impedendo il passaggio o creano pericolo per la salute perché a ridosso di scuole oppure ospedali.

E adesso la situazione è di nuovo questa, con la città nuovamente soffocata dai rifiuti, con i topi che pasteggiano con gli avanzi di panettoni e cenoni vari, in attesa dei gabbiani che arrivino dall’alto a sgraffignare i bocconi più prelibati.

E così, mentre le altre città ancora brillano sotto le luci natalizie, Roma riluce dei resti dei pacchi dei regali, mentre l’olezzo dei rifiuti si mescola alla puzza dell’ennesimo cassonetto dato alle fiamme.

I cittadini sono infuriati e, non sapendo più cosa fare, fanno girare le foto sui social, nelle varie pagine che parlano del degrado di Roma. I commenti, ovviamente, sono feroci e tutti contro l’amministrazione comunale.

Solo ieri Daniele Diaco, presidente della Commissione Ambiente del Comune di Roma, ha postato sul suo profilo Facebook la foto dell’ennesimo cassonetto bruciato commentando così: “Non ci crederete, ma ieri hanno dato a fuoco ad un altro cassonetto, sempre nel Municipio XI. È evidente che c’è qualcuno che vuole fare del male alla Capitale e ai sui cittadini. Noi non ci fermeremo e andremo avanti”.

Caro Diaco, forse lei non ci crederà, ma i romani non vogliono il male della loro città, anzi… è che la vorrebbero pulita, senza rifiuti. Magari, se i cassonetti fossero vuoti, non sarebbero stati bruciati. Questo certo non giustifica un gesto idiota, ma ma si faccia una domanda.. e si dia una risposta, possibilmente sensata, sull’operato che state portando avanti.

Questa è un’immagine di Roma che non avremmo voluto vedere in questo nuovo anno, l’anno della riscossa, qualcuno aveva detto. In certi casi sarebbe meglio tacere. E magari prendere una scopa in mano e iniziare a dare il buon esempio.

(Foto da Dillo a Noi Roma)

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