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Roma, la massacra di botte per un “no” ma viene liberato: la pena è sospesa

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Violenza tivoli

Erano amici. Erano in vacanza insieme. E lui l’ha massacrata di botte. L’ha seguita fuori dal ristorante e l’ha fatta cadere a terra con un pugno. Poi ha iniziato a prenderla a calci. E ancora a pugni. Le braccia di lei che cercavano di proteggersi, il suo corpo rannicchiato che respirava a fatica e le urla dei presenti che proprio al centro di Roma, a Campo dei Fiori, hanno assistito a tutta la scena cercando di salvarla. Le conseguenze più tragiche, come accade spesso, sono solo per la vittima. Lui, è libero. La pena è sospesa. 

Cos’è successo 

Ne avevamo parlato anche due giorni fa. La ragazza, in vacanza con alcuni amici, è stata trovata in una pozza di sangue distesa nei sampietrini in vicolo delle Grotte, poco distante da Campo de’ Fiori. Aveva avuto una discussione con un suo amico, se così ancora si può definire, che è finita in un massacro violentissimo. Lui, un ragazzo straniero di 20 anni, l’ha picchiata perché “era sempre nervosa” e perché le avrebbe detto “no” a fare sesso con lei. 

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Le parole della vittima

A Repubblica uno di loro ha raccontato che la ragazza “ha il naso fratturato, l’occhio destro pesto e due denti rotti”. “Ho conosciuto quel ragazzo a Oslo, da dove siamo partiti per la vacanza a Roma con una mia amica. Lui era con un nostro coetaneo, diretti sempre per Roma, allora si sono uniti a noi. Tra la mia amica e lui è nato un flirt, l’altro ha iniziato a provarci subito con me”, ha raccontato la vittima. 

Quella sera poi erano in un ristorante e lui ha iniziato ad essere aggressivo. Ad insultarla. Solo perché non lo voleva. Solo perché, lo respingeva. Probabilmente poi la lite, come ha raccontato anche l’aggressore al giudice, è nata per questioni legate “alla spesa per le vacanze”. Ma la situazione si faceva sempre più tesa. E la ragazza era sempre più infastidita dalle continue provocazioni, così è voluta uscire con la sua amica allontanandosi dal ragazzo. Ma dopo pochi minuti, si è ritrovata a terra in una pozza di sangue. 

Il suo aggressore è libero 

L’aggressore, condannato a 8 mesi di reclusione, è in realtà ancora libero. Per lui infatti, almeno per ora, la pena sarebbe sospesa. Un finale decisamente amaro, ingiusto, nei confronti di una ragazza innocente che ora dovrà lottare contro i dolori fisici e le conseguenze mentali per lo choc. 

 

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