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Roma, lavoro nero e posti letto non dichiarati per mandare avanti l’albergo

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calci e pugni per mettere a segno una rapina

Roma. Gestire un’attività non è cosa da poco. Farlo nel pieno rispetto delle regole, poi, è un altro paio di maniche. I furbetti non mancano: ci sono coloro che non assumono, che fanno lavorare in nero, che non dichiarano quanto dovrebbero e che non dispongono i giusti controlli per la sicurezza e l’incolumità dei proprio clienti. I controlli messi in atto dalla Polizia di Stato mettono ancora una volta in evidenza questo dato. Nelle ultime ore, infatti, c’è stato un ennesimo servizio “ad alto impatto” nel quartiere Prenestino svolto con il coordinamento del competente Distretto di PS e la collaborazione della Divisione Polizia Amministrativa e del Reparto Prevenzione Crimine Lazio. In totale, i controlli hanno interessato ben 150 persone e 68 veicoli. Parallelamente, è stata data particolare attenzione al contrasto della prostituzione per le vie del quartiere: in questo caso, sono 11 le persone  sanzionate per violazione al regolamento di Polizia Urbana.

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Sanzioni salate per un albergo di Roma: oltre 7.000 euro

Ma non è tutto. Come dicevamo, i furbetti non mancano, e nemmeno i controlli. Durante il servizio, infatti, gli agenti hanno successivamente deciso di controllare un hotel della zona di Centocelle. Il titolare, dopo il setaccio, è stato sanzionato per  7.200 euro, per diverse ragioni non proprio nobili: principalmente per la mancata esposizione del segno distintivo dell’attività e per la presenza di più posti letto rispetto a quelli previsti. E ancora: nella medesima struttura è stato trovato un uomo non in regola con il contratto di lavoro, un impianto di video sorveglianza non autorizzato, alcune difformità sulla SCIA, delle irregolarità sul registratore di cassa e la mancata  revisione del sistema antincendio. Il tutto è stato inevitabilmente segnalato alla Magistratura ed agli Uffici competenti. Anche un suo ”collega” di quartiere è stato sanzionato, questa volta il titolare di un bar, per circa 3.500 euro, anche in questo caso per violazioni alla cartellonistica, ma anche per violazione dell’apparecchiatura dedicata al contrasto dell’abuso di sostanze alcoliche.

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