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Roma, morte Francesco Vitale: il pr aveva un debito di mezzo milione per droga

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Morte Francesco Vitale

Un debito da mezzo di milione di euro. Questo ci sarebbe dietro la morte del pr 45enne Francesco Vitale, che gli amici chiamavano affettuosamente ‘Ciccio Barbuto’. Una somma considerevole che, secondo gli investigatori, potrebbe dipendere da un giro di droga. Seppure il fratello del pr quando ha denunciato la scomparsa si sarebbe detto preoccupato un considerevole debito di gioco contratto da Francesco.

Le indagini proseguono

Si indaga ancora per mettere insieme tutti i tasselli sulla vita e, quindi, sulla morte di Vitale. L’idea che si sta facendo spazio è che il pr sia stato sequestrato e sia precipitato, forse, in un tentativo di fuga. Ancora tante domande senza risposta e per rispondere alle quali proseguono le attività investigative coordinate da i pm Francesco Minisci e Francesco Cascini. Di certo Francesco ha fatto un volo di oltre 20 metri dal terrazzo di un palazzo al civico 40 di via Pescaglia per finire in un cortile, senza cellulare né documenti.

Proprietario dell’appartamento dal quale Francesco è precipitato indagato

Nonostante il suo impegno lavorativo come pr che lo ha reso noto non solo a Bari, città in cui è nato, ma anche in Europa, Ciccio aveva una vita nascosta sulla quale si sta cercando di fare luce. Aspetti oscuri che spaventavano il 45enne che era arrivato al punto di confidarsi anche con la fidanzata che aveva deciso di accompagnarlo a Roma per avere un incontro con i suoi creditori. Resta ancora da capire se la mattina nella quale è morto, Francesco abbia realmente incontrato i suoi creditori, se il debito di mezzo milione era per droga o per gioco e se sia caduto nel tentativo di scappare da coloro che lo avevano sequestrato o ci sia dell’altro sotto. Tutto questo mentre gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati il proprietario dell’appartamento dal quale Francesco Vitale è precipitato, per sequestro di persona.

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