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Roma, neonato morto al Pertini: nessuna responsabilità dei sanitari. Procura archivia il caso

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Foto dell'Ospedale Sandro Pertini di Roma
Bambino in culla
Morte in culla all’Ospedale Sandro Pertini: l’esito dell’indagine della Procura di Roma – Ilcorrieredellacitta.com

Archiviato il caso legato alla morte di Carlo Mattia, il neonato morto all’Ospedale Sandro Pertini di Roma. Il piccolo era deceduto 72 ore dopo la nascita, con la mamma che aveva denunciato una possibile disattenzione da parte dei sanitari. Violazioni degli iter sanitari che però i magistrati non hanno rilevato, come hanno dimostrato le indagini portate avanti negli ultimi mesi: il caso è stato quindi archiviato. 

Neonato morto all’ospedale Pertini di Roma: archiviato il caso

La Procura di Roma sulla vicenda ha effettuato un’approfondita ricerca, con i dati scoperti dalle indagini che hanno sollevato da qualsiasi responsabilità l’Asl Roma 2 e soprattutto la mamma del piccolo Carlo Mattia. Le indagini si sono soffermate soprattutto sui sanitari del reparto Ostetricia e Ginecologia, che erano stati tirati in ballo nella denuncia della signora dopo la morte del proprio neonato. 

Le indagini sulla morte del neonato al Pertini

La mamma ha vissuto un periodo difficilissimo dall’8 gennaio 2023, giorno in cui è morto il proprio figlio. Anzitutto la perdita del bambino, ma al contempo anche una difficile battaglia mediatica e giudiziaria per scoprire la verità attorno al decesso del neonato. Secondo la perizia fatta effettuare dai magistrati, e accolta dalla Procura, il bambino sarebbe deceduto per il fenomeno della morte in culla. 

Con questo termine sanitario, i sanitari tendono a descrivere il decesso improvviso del neonato nella propria culla. La morte, che sopravviene ai bimbi fino a un anno di età, non vede all’inizio spiegabili condizioni cliniche. Solo indagini più approfondite, potrebbero rivelare delle cause attorno al decesso. 

L’esito delle indagini da parte della Procura di Roma

La Procura, oltre alla causa della morte in culla, ha anche dimostrato che i sanitari hanno rispettato tutti gli standard richiesti in queste drammatiche fasi. La neo mamma è stata monitorata, dal momento del parto, ogni due ore. Indagini che hanno dimostrato questi controlli, smentendo la denuncia per negligenza dei medici come invece aveva avanzato in un primo momento la stessa signora. 

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