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Roma, ‘No 41 bis’: occupata la facoltà di Lettere alla Sapienza

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Facoltà di lettere occupata

Momenti di tensione questa sera a Roma, dove un nutrito gruppo di studenti appartenenti alla sigla “Azione Antifascista Roma Est” hanno occupato la facoltà di Lettere dell’Ateneo La Sapienza. Al ritmo di “La solidarietà no può essere reato”, gli studenti hanno organizzato un’assemblea all’interno della facoltà. Poi, questa sera, la decisione di occupare, per protesta contro il carcere duro e in favore di Alfredo Cospito, l’anarchico condannato attualmente al 41bis per azioni eversive.

Per domani è prevista un’altra manifestazione in favore di Cospito. Oggi striscioni in favore di Cospito sono apparsi in varie scuole di Roma. A portarli all’interno dei licei romani, il gruppo dei collettivi, che hanno posizionato frasi inneggianti l’anarchico in sedi scolastiche come il liceo Cavour e il Ripetta. “Lettere occupata! Contro il 41bis, l’ergastolo ostativo e i dispositivi disumani di tortura delle istituzioni carcerarie della democrazia contemporanea”, dichiarano gli studenti. Petardi e fumogeni sono stati lanciati dal tetto dell’università, dove sono saliti gli studenti per appendere gli striscioni che annunciano l’occupazione della facoltà.

La protesta continua

Ormai le proteste in favore di Cospito si fanno sempre più diffuse. Si va dalle manifestazioni in piazza agli incendi delle auto, dalle scritte sui muri alla bomba molotov lanciata contro il commissariato, fino alla facciata del Senato vandalizzata. Ma si passa anche dai proiettili recapitati ai giudici a Torino e alla redazione del quotidiano Il Tirreno a Livorno. Il clima è sempre più incandescente, mentre l’anarchico continua il suo sciopero della fame, arrivato ormai a 107 giorni. 

Cospito, leader del movimento insurrezionalista, è al 41 bis per l’attentato alla scuola di Carabinieri di Fossano del 2006 e per aver aver gambizzato, il 7 maggio del 2012, a colpi di pistola Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo nucleare insieme a Nicola  Gai. Per quest’ultimo la pena è stata di invece di 9 anni e 4 mesi. 

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