Home » Ultime Notizie » Orrore a Roma, droga un minorenne e poi lo stupra: filmava tutto con lo smartphone

Orrore a Roma, droga un minorenne e poi lo stupra: filmava tutto con lo smartphone

Pubblicato il
Miur, 9 a processo per corruzione

Roma. Drogato con la ketamina, e stuprato. Infine, ripreso con il suo cellulare durante l’abuso. Una storia orrenda raccontata da un ragazzo minore di 16 anni che ha deciso di confessare tutto a sua madre dopo l’orrenda serata e che alla fine ha sporto denuncia.

Le accuse del ragazzo 16enne

A processo, con l’accusa di violenza sessuale aggravata e detenzione per spaccio, un 43enne egiziano, F.M., il quale a giugno del 2019 avrebbe offerto della droga al ragazzo. Un ragazzo, diciamolo da subito, dalla biografia non facile: è risultato essere assuntore e consumatore abituale di sostante stupefacenti dall’età di 11 anni. Secondo la sua testimonianza, l’uomo lo avrebbe costretto ad un rapporto di tipo orale, in cambio della droga. 

Un racconto agghiacciante

Ma il racconto della presunta vittima si colora di sfumature agghiaccianti. Secondo la testimonianza del ragazzo, che ci viene rivelata dall’avvocato della difesa Massimo Titi, con il quale abbiamo avuto contatti, il suo assistito avrebbe addirittura messo delle strisce di ketamina sul pene del ragazzo, per poi iniziare a praticare la manovra sessuale. Ma andiamo con ordine per capire gli elementi ricostruiti sino ad ora. 

Cosa è successo quella notte di giugno

I fatti sono accaduti nella notte del 25 giugno 2019. Il ragazzo, che chiameremo Francesco per usare un nome di fantasia, si trovava in preda ad uno stato di agitazione e per questo decide di uscire di casa per andare da un suo amico. Quel giorno stesso, come conferma lo zio in udienza, il ragazzo aveva assunto una dose di cocaina endovena, dunque non era nelle migliori condizioni. Dopo aver soggiornato per qualche tempo a casa del suo amico, decide di rientrare a casa. 

Leggi anche: Violenza sessuale a Roma: 26enne aggredita in strada

L’incontro con l’uomo egiziano

Ed è qui, durante il tragitto di rientro, che avrebbe incontrato il suo violentatore, il 43enne egiziano. Sulla viia del ritorno, tra il mercato Rionale Esquilino e Piazza Vittorio Veneto. Sempre stando alle testimonianze del ragazzo, l’uomo l’avrebbe spinto all’abuso con la scusa della droga. Si trovano in strada, e non c’è nessun altro nei paraggi. Francesco è annebbiato dalle sostanze già assunte prima di incontrarlo, e non riesce ad opporsi alle richieste dell’uomo. Anche perché, la leva della droga per un ragazzo problematico è difficile da scongiurare. Dunque, si consuma l’atto, in strada, con il ragazzo che arriva addirittura a mettersi delle strisce di ketamina sul pene. 

Parola alla difesa

Di tutta questa orrenda vicenda raccontata, c’è un unico elemento di concretezza, al di là delle testimonianze, che è un video fatto dall’egiziano, nel suo appartamento, con il ragazzo che si spoglia mostrando i genitali. E poi c’è lo scambio di messaggi. Dunque l’incontro è realmente avvenuto, ma alcune cose, secondo la difesa non quadrano nella storia raccontata dal ragazzo. In particolare, l’elemento della violenza sessuale consumatasi in strada. ”Perché dovevano farlo in strada se avevano un appartamento a disposizione dove porte consumare tranquillamente?” Si chiede l’avvocato Massimo Titi.

Il video esaminato

Poi, l’avvocato aggiunge: ”Nel video esaminato, si vede chiaramente che il ragazzo si spoglia in modo autonomo, senza la minima violenza dal parte del mio assistito. Ieri di fatto c’è stata la prima udienza, con i primi 5 testimoni, tutti parenti della vittima. Il ragazzo non è venuto perché è incapace di testimoniare come dicono. Inoltre, due mesi prima il ragazzo ha avuto un calo, assume stupefacenti da quando aveva 11 anni. La sua instabilità testimonia anche la scarsa attendibilità delle sue dichiarazioni”.

Impostazioni privacy