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Roma, parenti “fantasma”, in carcere o ai domiciliari: false dichiarazioni per ottenere il reddito di cittadinanza, truffa da mezzo milione di euro

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Ancora furbetti del reddito di cittadinanza. Continua la lotta a tutto campo delle forze dell’ordine per scovare gli indebiti percettori del sussidio statale a causa di dichiarazioni non veritiere per nascondere il reale mancato possesso dei requisiti. In particolare nelle ultime ore sono stati gli accertamenti dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma a scoprire 95 persone che incassavano il reddito senza averne diritto. Una truffa e un danno per lo Stato che supera i 500 mila euro. 

Le indagini

In particolare, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante hanno accertato che 60 persone, appartenenti a 33 nuclei familiari, a vario titolo, hanno prodotto mendaci dichiarazioni e/o omesso di comunicare all’ente erogatore informazioni rilevanti circa la sussistenza o permanenza dei requisiti per la percezione del reddito di cittadinanza e/o del reddito di emergenza. Tali soggetti hanno omesso la dichiarazione relativamente al possesso di beni immobili (appartamenti o terreni) regolarmente intestati e non dichiarati; spiccano inoltre dichiarazioni fasulle circa la composizione del nucleo familiare ed effettiva residenza, simulando ad arte ad esempio l’esistenza di più persone nel nucleo familiare per ampliare il diritto di percezione oppure in merito ai procedimenti giudiziari a loro carico, nell’ambito dei quali alcuni sono stati destinatari di misure precautelari e cautelari, con restrizioni agli arresti domiciliari e in carcere.

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Reddito di cittadinanza a stranieri senza requisiti

Parallelamente invece i Carabinieri del Nucleo Operativo Roma Centro hanno riscontrato che ulteriori 35 cittadini stranieri – provenienti dal continente africano – hanno percepito, nell’ultimo triennio, il reddito di cittadinanza ottenuto dopo aver dichiarato falsamente di risiedere nel territorio italiano da almeno 10 anni, producendo autocertificazioni non veritiere. Dai calcoli effettuati, le 95 persone avrebbero percepito, in assenza dei requisiti di Legge, la somma complessiva di 564.724 euro. Ad ogni modo tutte risultano indagate per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

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I furbetti del reddito di cittadinanza

L’operazione si inserisce in un più ampio di verifiche andate in scena negli ultimi tempi come detto in apertura. Non a caso le denunce di oggi seguono quelle dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, a conclusione di un’ampia attività di riscontro e verifica, che avevano già portato alla denuncia a piede libero di 23 soggetti – tre dei quali cittadini stranieri – che risultano indagati in operazioni di servizio più articolate. Tra queste la maxi indagine ribattezzata  “Tritone” a seguito della quale 65 persone finirono agli arresti, alcune delle quali gravemente indiziate di far parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso per aver costituito una “locale” di ‘ndragheta con base tra Anzio e Nettuno, riuscendo ad infiltrarsi anche nelle pubbliche amministrazioni e gestendo operazioni di narcotraffico internazionale – e altre recenti operazioni.

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