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Roma. Petrol-mafie, maxi operazione della GdF: 71 arresti, in carcere anche Anna Bettozzi, vedova del petroliere Sergio Di Cesare

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Associazione mafiosa, riciclaggio e frode fiscale di prodotti petroliferi: sono queste le accuse i militari dei comandi provinciali della Guardia di Finanza, dello Scico e i carabinieri del Ros , nell’operazione “Petrol-Mafie Spa“, coordinata dalle procure distrettuali Antimafia di Roma, Napoli, Catanzaro e Reggio Calabria, hanno eseguito 71 misure cautelari e sequestrato beni per un totale di quasi un miliardo di euro

I clan mafiosi coinvolti

I clan mafiosi coinvolti sono i MOCCIA, che ricoprono un ruolo centrale, i PIROMALLI, i CATALDO, i LABATE, i PELLE e gli ITALIANO nel reggino e i BONAVOTA di S. Onofrio, gruppo di San Gregorio, gli ANELLO di Filadelfia e i PISCOPISANI a Catanzaro. 

L’arresto di Anna Bettozzi: da 9 a 370 milioni in 3 anni 

Tra gli arrestati, spiccano i nomi di Antonio Moccia, capo dell’omonimo clan camorristico, e di Anna Bettozzi, vedova del petroliere Sergio Di Cesare. La donna, dopo aver ereditato l’impero del marito, il noto petroliere romano Sergio Di Cesare, si era trovata a gestire una società in grave crisi finanziaria, grazie alla conoscenza con Alberto Coppola, stretto contatto di Antonio Moccia, era riuscita a ottenere forti iniezioni di liquidità da parte di vari clan di camorra, tra cui quelli dei Moccia e dei Casalesi, che le avevano consentito di risollevare le sorti dell’impresa, aumentando in modo esponenziale il volume d’affari, passato da 9 milioni di euro a 370 milioni di euro in tre anni.

Trovata a bordo di una Rolls Royce con 300mila euro in contanti

Risulta che la Bettozzi avrebbe sfruttato non solo il riciclaggio di denaro della camorra, ma anche i classici sistemi di frode nel settore degli oli minerali, attraverso la costituzione di 20 società “cartiere” per effettuare compravendite puramente cartolari in modo tale eludere con la MADE PETROL le pretese erariali, potendo così rifornire i network delle c.d. “pompe bianche” a prezzi ancor più concorrenziali.

Il successo imprenditoriale consentiva inoltre agli indagati di mantenere un elevato tenore di vita, fatto di sontuose abitazioni, gioielli, orologi di pregio e auto di lusso.
Nel mese di maggio 2019, ad esempio, la Bettozzi fu fermata a bordo di una Rolls Royce alla frontiera di Ventimiglia (IM), mentre si recava a Cannes per partecipare all’omonimo festival del cinema, e trovata in possesso di circa € 300.000 in contanti. I successivi accertamenti presso il lussuoso albergo a Milano dove soggiornava, consentirono di rinvenire altri 1,4 milioni di euro, sempre in contanti, poi sottoposti a sequestro.

Gli altri arrestati

In totale nel corso dell’operazione sono stati eseguiti 56 arresti e 15 fermi. I reati ipotizzati sono associazione per delinquere costituita per la commissione di plurimi reati tributari, illecita commercializzazione di prodotti petroliferi, riciclaggio nonché autoriciclaggio, anche al fine di agevolare le attività di associazioni di tipo mafioso. Sono stati sequestrati in tutto 946.500.000 euro. Le operazioni si sono svolte a Roma, Napoli, Catanzaro e Reggio Calabria.

 

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