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Roma, pronto soccorso del Policlinico di Tor Vergata al collasso

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“Il Pronto soccorso del Policlinico di Tor Vergata, a Roma, è al collasso. Manca il personale e il sovraffollamento crea disagi immensi ai pazienti, costretti a sostare nel corridoio, seduti sulle sedie a rotelle o distesi sulle barelle. Una situazione inaccettabile, che incide anche sul lavoro svolto dal personale sanitario”. Lo afferma la responsabile della Sanità per la Lega nel Lazio, Luisa Regimenti.

“Secondo una classifica dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, nel 2014 il pronto soccorso di Tor Vergata era all’ultimo posto in Italia – sottolinea Regimenti – oggi, a distanza di cinque anni, ci accorgiamo che le cose non sono affatto cambiate”.

Inchieste giornalistiche hanno di recente evidenziato in maniera chiara la situazione, con documenti video e testimonianze di pazienti che, ‘in attesa’ di spostarsi al reparto o di essere dimessi, vengono ‘parcheggiati’ sulle barelle, spesso anche per una settimana, lungo il corridoio del Pronto soccorso oppure sistemati in stanze con più di dieci ricoverati. Senza privacy, senza sicurezza, infreddoliti.

“E sorprende – incalza Regimenti – la difesa d’ufficio fatta dalla direttrice generale Frittelli, che ha respinto al mittente le accuse dell’assenza di medici nel reparto di osservazione breve intensiva. La realtà, però, è proprio questa: il personale medico in servizio al Pronto soccorso del Policlinico di Tor Vergata è sottodimensionato e i malati sono seguiti da pochi infermieri e specializzandi”.

“A trovarsi in difficoltà è ovviamente anche chi all’interno di questa struttura ci lavora e ogni giorno si impegna con grande senso di responsabilità e dedizione. Gestire l’emergenza, pertanto, diventa complicato, per problemi di spazio, di mobilità, di risorse umane. Tutto questo mentre la Regione Lazio tace” conclude.

 

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