Home » News Roma » Cronaca di Roma » Roma, riconosciute famiglie omogenitoriali nelle domande di iscrizione alle scuole

Roma, riconosciute famiglie omogenitoriali nelle domande di iscrizione alle scuole

Pubblicato il
famiglie omogenitoriali

Da quest’anno nella domanda di iscrizione dei ragazzi ai servizi educativi del Comune di Roma Capitale, è possibile per le famiglie omogenitoriali qualificarsi come famiglie costituite da due mamme o due papà, autodichiarando la relativa sentenza e/o l’atto di iscrizione/trascrizione anagrafica che lo certifichi per far approdare il figlio all’interno delle scuole romane.

Roma Capitale riconosce le famiglie omogenitoriali

Nonostante le molte richieste da parte delle associazioni impegnate sul tema dell’omogenitorialità, fino ad ora per i genitori è stato impossibile barrare due volte la voce come “madre” o quella di “padre” nel modulo predisposto alle procedure di iscrizione online, in una situazione che costringeva le famiglie omogenitoriali di fatto a omettere la propria reale composizione familiare agli occhi dell’ente comunale e scolastico. Ad annunciarlo Claudia Pratelli – attuale Assessora alla Scuola, Lavoro e Formazione, Monica Lucarelli – attuale Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività produttive e Pari opportunità, Carla Fermariello – attuale Presidente Commissione Scuola, Michela Cicculli – attuale Presidente della Commissione Pari opportunità e Marilena Grassadonia – responsabile dell’Ufficio LGBT di Roma Capitale, con loro che oggi hanno incontrato presso la sede dell’Assessorato alla Scuola la Presidente dell’associazione “Famiglie Arcobaleno”, ovvero Alessia Crocini.

Un atto dovuto e soprattutto molto importante per riconoscere dignità e diritti a tutte le famiglie arcobaleno, nel delicato e prezioso percorso educativo dei propri figli, che arriva come risultato dell’impegno costante dell’amministrazione guidata dal sindaco Roberto Gualtieri, degli assessorati e delle commissioni competenti, sul tema. “Roma Capitale ha finalmente raggiunto un importante risultato per il riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali e di tutta la comunità Lgbtqi+, che da anni chiedeva un intervento in questa direzione” dichiara Claudia Pratelli. “Oggi ci sintonizziamo con la realtà che è già, di fatto, costituita da tanti diversi tipi di famiglie e ci schieriamo dalla parte dei diritti delle bambine, dei bambini e dei loro genitori”.

Scoperto il primo dildo dell’antica Roma: gli scienziati lo avevano scambiato per oggetto da cucito

Impostazioni privacy