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Roma sempre più sommersa dai rifiuti, rapinatori e pusher diventano svuota-cantine

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rapinatori e pusher diventano svuotacantine

Il fenomeno che si sta registrando nella Capitale è singolare: rapinatori, scippatore e anche pusher hanno deciso di convertire le loro attività in ‘svuota cantine’. Un lavoro più pulito, ma a quanto sembra non meno remunerato, soprattutto se lo smaltimento non viene fatto secondo le regole e i rifiuti vengono abbandonati nei luoghi più disparati. Molti i terreni, soprattutto a ridosso del Grande Raccordo Anulare trasformati in discariche a cielo aperto e, non di meno, appezzamenti meno visibili, nelle zone più periferiche della città.

Commissione Antimafia mantiene la guardia alta sui rifiuti

Sulla questione rifiuti, anche la Commissione Antimafia tiene alta l’attenzione. Nonostante l’impegno annunciato dal sindaco due giorni fa, nel quale sottolineava lo stanziamento di 93mila euro per risolvere il problema, ma anche nuove assunzioni Ama, nuovi cassonetti e anche più pulizia nelle strade romane, si tratta di un tema assai difficile da gestire e da risolvere, soprattutto quando ci si rende conto che lo smaltimento dei rifiuti è diventato uno dei lavori più redditizi.

I malviventi preferiscono guadagnare come svuota cantine

Gli sforzi compiuti dagli agenti della Polizia locale, insieme agli altri esponenti delle Forze dell’ordine, per quanto si concludano spesso con denunce e segnalazioni di zozzoni, non riescono ad arginare il fenomeno. E c’è anche chi, ha lasciato perdere le rapine per dedicarsi a questo business, proprio come un 51enne di Quarticciolo, come riporta Il Messaggero. L’uomo per quanto abbia collezionato 2mila sanzioni va avanti con il suo impegno di svuota cantine. Il guadagno pare sia sicuro e i rischi sono minori.

Anche la Forestale porta avanti la sua campagna contro l’abbandono di rifiuti indiscriminato e nel 2022 hanno denunciato 51 persone. Il fenomeno delle discariche abusive e, quindi dell’affermazione di questo nuovo lavoro che è quello dello svuota cantine impazza. D’altro canto proprio la Commissione Antimafia ha accertato che anche solo con due interventi si raggiungono fino a mille euro di proventi al giorno e, nella maggior parte dei casi… a nero.

Parla l’ex delegato ai rifiuti Marco Doria

Chi c’è dietro il Racket degli svuota cantine? Risponde al nostro quesito il Dott. Marco Doria ex Delegato all’ambiente ed al ciclo dei rifiuti del VI Municipio. “Dietro al Racket degli svuota cantine c’è un mondo parallelo formato per lo più da pregiudicati, ex ladri, rapinatori e spacciatori, che in qualche modo si sono accaparrati il mercato. Muniti di furgoni, si aggirano per Roma offrendo con il tam tam prezzi competitivi per effettuare questo tipo di servizio. Questi “signori” sono soggetti senza scrupoli, si fanno pagare solo in contanti e senza nessun tipo di autorizzazione né formulario per lo smaltimento e gettano i rifiuti dove capita”.

Doria, che ormai è un esperto del settore, avendo scoperto decine e decine di discariche in pochi mesi, avvisa: “Possiamo trovare di tutto in queste discariche, il 50% dei materiali rinvenuti sono però calcinacci e resti di lavorazioni edili, un 25% sono elettrodomestici dismessi un 15% mobili e materiali in legno ed infine nel 10% ci troviamo un mix che molto spesso contiene anche pneumatici.
Ebbene è mia intenzione fare un appello alle persone che si rivolgono agli “svuota cantine” per informarli che loro stessi sono complici dei reati che quest’ultimi compiono, qualora si risalisse alla provenienza del rifiuto smaltito”.

Svuota-cantine ed ecomafie: affari connessi

“Tornando alle persone che svolgono questa attività illecita, spesso mi sono trovato davanti anche degli appartenenti alle note famiglie Sinti. Essendo un mercato redditizio, quello del mondo dei rifiuti, in tanti ci sguazzano. Non è quindi difficile imbattersi in operazioni antimafia dove si parla di Ecomafie: molto spesso ci troviamo davanti cognomi altisonanti della Camorra Campana e della ‘Ndrangheta calabrese, proprio ultimamente mi sono imbattuto in un sito dove sono evidenti le loro tracce. Con il mio istinto sono riuscito ad arrivare al sito e ho fornito alle autorità competenti tutti gli elementi del puzzle che ho composto, ora saranno gli agenti della Polizia Giudiziaria ad andare avanti nell’indagine.

Tornando alle persone che usufruiscono del servizio degli svuota cantine, per non essere perseguiti occorre accertarsi che chi effettua le operazioni abbia i requisiti e cioè le autorizzazioni. Bisogna poi farsi rilasciare la copia della ricevuta del formulari e farsi consegnare la copia timbrata dell’avvenuto conferimento in discarica autorizzata con tanto di timbro firma orario e luogo nonché targa e modello del automezzo che effettua le operazioni. Questo è il consiglio che mi sento di dare per non incorrere in della pesantissime sanzioni che spesso sfociano anche nel penale e vi porteranno dritti in un aula di giustizia”.

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