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Roma. Si conoscono in un bar, poi lo invita a salire: lui la picchia e la violenta

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Violenza tivoli

Roma. A solamente pochi giorni dell’arresto di un tassista che aveva violentato due studentesse, arriva un’altra denuncia per stupro. A raccontare l’incubo vissuto è una studentessa della John Cabot. A partire dal mese di gennaio è la quarta vittima accertata iscritta all’ateneo. Le violenze si sarebbero consumate sempre nel quartiere di Trastevere.

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Ancora una ragazza vittima di stupro 

La ragazza ha vent’anni è originaria del Nordafrica ed è arrivata in Italia da pochi mesi per studiare. Tuttavia, come riportato dal quotidiano Repubblica, la mattina a giugno scorso ha raccontato davanti ai Carabinieri di Trastevere la violenza che è stata costretta a subire: ‘Mi ha presa per i capelli perché non volevo fare quello che mi diceva lui e poi mi ha stuprata. Piangevo, lui continuava. Mi rifiutavo e lui mi picchiava’, prosegue la vittima. 

La vicenda 

I fatti sono accaduti all’interno della casa che la studentessa condivide con la propria amica e coinquilina, in zona Monteverde. L’incubo ha tuttavia avuto inizio in un bar di Trastevere, poco lontano dall’ateneo frequentato dalla giovane. Un incubo per la ventenne che ha però trovato il coraggio di denunciare. È stata proprio la sua denuncia e il successivo riconoscimento fotografico che hanno permesso di risalire ed arrestare un cameriere di 22 anni. Come anticipato, i due si erano conosciuti in un bar di Trastevere. Il ragazzo era simpatico e dopo aver bevuto un bicchiere di vino in compagnia della coinquilina lo ha invitato a casa. È qui che comincia l’incubo: il ragazzo era diventato violento e nonostante i tentativi della vittima di allontanarlo, le botte non tardavano ad arrivare; ne sono una testimonianza le lesioni alla colonna vertebrale riscontrate dai medici che hanno poi visitato la giovane. 

La denuncia 

Dopo la denuncia il ragazzo ha provato a sviare le indagini. È andato in Romania cercando di portare gli investigatori sulla pista del fratello Gemello. Tuttavia la vittima ha consegnato alle forze dell’ordine gli screen shot delle loro conversazioni mostrando il particolare che lo differenzia dal fratello, ovvero la dentatura. L’uomo non ha mai chiesto scusa alla donna, offrendo 10mila euro per le spese processuali. Il ragazzo dapprima è finito in carcere. Adesso invece è agli arresti domiciliari con la misura del braccialetto elettronico. Chiesto ed ottenuto il giudizio immediato, è fissato per il prossimo 14 febbraio. Una data che festeggia l’amore ma in questa terribile vicenda non ce n’è nemmeno l’ombra.  

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