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Roma, sit-in dei residenti al Corviale: la protesta per il taglio degli alberi nel parco giochi

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Questa mattina numerosi cittadini hanno manifestato in strada nel quartiere di Corviale, all’altezza del Terzo lotto, per protestare contro l’abbattimento di numerosi alberi che garantivano ombra e decoro ambientale in un parco adibito al gioco dei bambini. Ad organizzare l’iniziativa Ida D’Orazi e Piergiorgio Benvenuti con le Associazioni Capic e il Movimento ambientalista Ecoitaliasolidale.
Nel ringraziare i cittadini che hanno voluto manifestare a difesa degli spazi comuni, dei giardini e degli alberi, è stato positivo aver avuto un confronto con una rappresentante dell’Ater e con un responsabile del Centro Sportivo Calcio Sociale, struttura alla quale sarebbe stata assegnata da tempo proprio la stessa area dove al momento vi è il giardino pubblico, per la realizzazione di un campo di Calcio femminile”.

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Le manifestazioni al Corviale per gli alberi tagliati

Nel dissentire sul taglio degli alberi, abbiamo chiesto di confrontarci con tutte le Istituzioni al fine di verificare se effettivamente il progetto di realizzazione di un campo di calcio da parte del Centro Sportivo Calcio Sociale possa contemplare nel medesimo progetto la realizzazione di due parchi giochi per bambini ed un’area cani, proprio per rispettare le aree pubbliche che riteniamo indispensabili per i cittadini della zona. Senza escludere la nuova piantumazioni di alberi e garantire una adeguata presenza di verde nella zona”.

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Vi è necessità nella Capitale di valorizzare il patrimonio ambientale e certamente non abbatterlo, ma soprattutto fare chiarezza sui progetti che potrebbero essere “calati dall’alto”, come in questo caso è avvenuto a Corviale, ”. Sull’argomento è intervenuto Maurizio laudani rappresentante del Capic che ha ribadito la richiesta di “ripristinare il parco esistente per la valenza che rappresenta per l’intero quartiere”. “Attendiamo ora –hanno concluso D’Orazi e Benvenuti- risposte certe da parte di tutte le istituzioni interessate, dal Comune, alla Regione, all’Ater, a garanzia degli spazi comuni e del patrimonio sociale e ambientale del quartiere”.

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