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Roma, venne investito da un camion dell’AMA: operatore condannato per la morte di un ciclista

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Camion dell'AMA

Camion dell’AMA investì e uccise un ciclista per le strade di Roma: dal Tribunale arriva la condanna all’operatore ecologico.

Tribunale di Roma
Il Tribunale di Roma ha condannato l’operatore dell’AMA per la morte del ciclista (credits @Corriere Roma) – Ilcorrieredellacitta.com

In queste ore è arrivata giustizia per la morte di un ciclista a Roma. La vicenda risale all’inizio di luglio 2018, quando a perdere la vita fu il ventenne Jonathan Ramirez. Il ragazzo stava percorrendo via Salaria, quando per un sorpasso azzardato fu investito da un camion dell’AMA. Una vicenda che in questi anni si è sviluppata all’interno dell’Aula di Tribunale, dove nelle scorse ore il giudice ha sentenziato colpevole un operatore dell’azienda al decoro della Capitale. 

Ciclista investito a Roma da un camion dell’AMA

La morte di Jonathan Ramirez avvenne sul colpo, dopo un violento impatto con il camion. Come racconta Il Messaggero, il ragazzo stava viaggiando a bordo della sua bicicletta e con le cuffie alle orecchie: particolare che, in Aula di Tribunale, sarà evidenziato come causa di distrazione del giovane. Quel 2 luglio, la bici del giovane viaggiava ad alta velocità sulla via Salaria. Questo anche all’altezza di un incrocio, dove il giovane azzarda un sorpasso sulla destra e in un’area dove non poteva circolare con il velocipede: il giovane ha la testa abbassata, non vedendo come la corsia stia per essere impegnata da un pesante Iveco Margirus LC 60 dell’AMA. L’impatto è inaudito: la bicicletta si accartoccia sotto le ruote del mezzo, in un colpo che uccide il ventenne all’istante. 

La condanna sull’incidente stradale

Condannato per l’incidente stradale è il signor AF, un uomo di 57 anni e dipendente di AMA. Quel giorno guidava lui l’Iveco, evidenziando delle responsabilità sull’incidente a parere della giudice Barbara Bennato. Il lavoratore, infatti, “è condannato per colpa consistita in negligenza, imperizia e inosservanza delle norme del Codice della Strada”. In altre parole, quell’incidente si poteva evitare con una maggiore attenzione, indipendentemente dalla guida spericolata del ciclista 20enne: giovane che, secondo le perizie tecniche, viaggiava a una velocità superiore al mezzo pesante sulla via Salaria.  

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