A tredici anni è difficile comprendere il mondo, difficile accettare sé stessi, difficile sapere qual è la scelta giusta da compiere. Probabilmente per Alice (nome di fantasia) che si è trovata faccia a faccia con il bullismo l’unica via di fuga era sparire. E così domenica sera ha preso un cavo elettrico, lo ha tagliato e poi si è tolta la vita.
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A trovarla, in fin di vita, è stata la sua mamma che – con il cuore infranto – ha urlato disperatamente. A nulla sono serviti i tentativi del 118 di rianimare la piccola, purtroppo il decesso è stato confermato. Poco dopo sono arrivati anche i Carabinieri della Stazione Casilina per i rilievi e le indagini. A tredici anni spesso non ci si piace e si crede di non piacere agli altri. Il bullismo, il sentirsi esclusa, le risate degli altri, per Alice erano diventate insopportabili ed è per questo che – come racconta la madre – si è tolta la vita.
Suicidio e bullismo: non ci si può uccidere a tredici anni
La mamma di Alice ha raccontato la sua di versione, per sfogarsi ma anche per dar sì che il dolore che sta vivendo lei non capiti a qualcun altro. “Le sue migliori amiche l’avevano esclusa e bullizzata dopo che aveva discusso con una di loro, per un malinteso. Mia figlia era stata isolata. La prendevano in giro, l’avevano messa nel mirino. Per questo ho insistito tanto perché cambiasse sezione a scuola ma quelle ragazzine non la lasciavano in pace. Nei giorni scorsi si erano rifatte sotto. Perdona tutto il male ricevuto e che la terra ti sia lieve“.
A tredici anni è difficile sapere qual è la scelta giusta tanto quanto è difficile sentirsi esclusi dal mondo. Ed è così che la mamma si è ritrovata a salutare la sua piccola, che aveva lasciato in casa e mai più riabbracciato: “Io ho perso tutto. Ringrazio il cielo di averti avuta come figlia, questo nessuno me lo toglierà mai. Perdona tutto il male ricevuto, che la terra ti sia lieve“.
