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Salzare, la discarica infinita: ancora montagne di rifiuti a ridosso del ‘serpentone’

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Sono ancora accatastati tutti lì, dietro la palazzina D, i cumuli di rifiuti che troneggiano nella parte retrostante l’ex “serpentone” delle Salzare. Ancora oggi, 29 luglio 2020, lo spettacolo che si presenta è desolante: dagli elettrodomestici ai piatti di carta usati, dai materassi alle tv rotte, dai rifiuti alimentari ai divani vecchi, si può trovare davvero di tutto. Anche – ovviamente – topi e altri animali che erogano alla ricerca di qualcosa di commestibile. 

I cittadini che vivono “regolarmente” di fianco a questo scempio non ce la fanno più. A partire dagli abitanti del complesso “La Fenice” (così è stata nominata la parte non abusiva dell’ex commesso immobiliare “Le Salzare”), proseguendo per coloro che risiedono o che vengono in vacanza nei vicini consorzi, il malumore è sempre più forte. Anche perché delle Salzare – proprio a causa del degrado in cui versa la zona e degli insediamenti rom che vi sono – si parla sempre per cose negative, come nel caso dell’uomo che ha tentato di vendere il figlioletto per pochi spicci. “Siamo stanchi di questa situazione – lamentano i cittadini – Stanchi di essere ‘etichettati’, perché ormai la parola Salzare fa paura. Stanchi di vedere intorno a noi il degrado”. Quello che chiedono è un’azione forte, che faccia sentire la presenza delle istituzioni, che riporti legalità e pulizia dopo anni di illegalità. Un’utopia? Forse ad Ardea. La normalità in un paese civile.

 

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