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Scoperta RSA abusiva a Bracciano, Carabinieri chiudono la struttura

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Carabinieri a Bracciano

Scoperta una RSA abusiva nel Centro Storico di Bracciano, all’interno presenti nove anziani: Carabinieri chiudono la struttura.

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I Carabinieri hanno indagato sul caso della RSA abusiva a Bracciano – Ilcorrieredellacitta.com

Scoperta una RSA abusiva nel territorio di Bracciano. La struttura, che ospitava all’interno diversi anziani, è stata individuata dai Carabinieri. Il luogo di degenza, oltre a non avere nessuna figura professionale competente e i requisiti per svolgere l’attività sulle persone della Terza Età, versa in condizioni igieniche non idilliache. Sulla vicenda proseguono le indagini portate avanti dai militari dell’Arma. 

La RSA abusiva chiusa dai Carabinieri a Bracciano

La struttura risiedeva nel Centro Storico del comune di Bracciano. Il sopralluogo che ha portato alla chiusura della RSA abusiva, è stato compiuto dal nucleo NAS di Roma, i Carabinieri e gli ispettori dell’ASL Roma 4. All’interno dell’attività si trovavano nove anziani, di cui sette sono risultati non essere autosufficienti. Chi badava a loro, come risultato nelle indagini, non aveva nessun tipo di qualifica per assisterli ed esercitare quel tipo di professione. 

Dove si trovava l’RSA abusiva

La struttura per anziani era stata inserita all’interno di un condominio. Qui, un uomo di 42 anni aveva trasformato un appartamento in un centro di degenza per le persone legate al mondo della Terza Età. All’interno dell’appartamento, come riscontrato dai controlli, mancavano Operatori Socio Sanitario (OSS) specializzati, educatori professionali, assistenti sociali. La struttura era sprovvista anche di un responsabile che rispondesse alle esigenze dell’attività e degli stessi “ospiti”.

Le condizioni degli anziani nella RSA abusiva di Bracciano

Tutto fa supporre come si trattasse dell’ennesima “RSA degli orrori” nel territorio provinciale di Roma, con anziani abbandonati al loro triste destino. Per loro non c’era nessun piano personalizzato per la ripresa neuro-cognitiva, convivendo peraltro in uno spazio sporco e che violava la legge: mancavano, nella stessa struttura, i requisiti strutturali per aprire e il rispetto delle condizioni igienico-sanitarie per una simile attività. 

Dal Comune di Bracciano, all’esito delle indagini, è stata emessa un’ordinanza per far chiudere l’attività. I pazienti anziani nella struttura, invece, sono stati riaffidati alle cure dei propri familiari. Il gestore dell’attività, oggi, rischia una sanzione dai 5mila ai 25mila euro. 

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