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Seconda dose Pfizer nel Lazio, cosa ha deciso la Regione per il richiamo: ecco dopo quanto tempo si può fare

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Doppia vaccinazione contro il Covid e l'influenza

La Regione Lazio sembra non voler fare passi indietro, ferma sulla sua decisione: quella di posticipare la seconda dose del vaccino Pfizer a 35 giorni, a 5 settimane dalla prima. A nulla sembrano essere servite le polemiche dei cittadini che così, quasi all’improvviso, sono stati inondati da messaggi e si sono visti l’appuntamento slittare di diversi giorni. Sì, perché inizialmente nel Lazio – nonostante la circolare del Ministero della Salute – il richiamo era stato fissato a 21 giorni. Poi, la decisione di cambiare i piani. 

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Seconda dose Pfizer nel Lazio: dopo quanto tempo si fa 

Prima la creazione di un gruppo Facebook che ha “accolto” i dubbi e l’indignazione dei cittadini, poi la petizione e il ricorso al Tar contro il Comitato Tecnico Scientifico, con l’istanza che è stata respinta qualche giorno fa. Ma nulla è ancora certo. Il 1 giugno a questa decisione presidenziale urgente ne seguirà una cautelare collegiale e l’accoglimento del ricorso sarà discusso.

Intanto, quello che pare certo è che i pazienti considerati fragili hanno la possibilità di anticipare il richiamo e di fissarlo dopo 21 giorni. Nonostante il centralino sia ormai preso d’assalto e tutti (anche quelli non considerati “fragili”) tentano di cambiare appuntamento, come spiega il Messaggero, dalla Regione fanno sapere che il richiamo si può sì posticipare fino a 42 giorni, ma non anticipare. La seconda dose verrà fatta dopo 35 giorni, a 5 settimane. Almeno fino al 1 giugno, quando poi il quadro si dovrebbe fare più chiaro. 

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