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Sgarbi in difficoltà: indagato per evasione fiscale, potrebbe lasciare il governo e la giunta di Viterbo

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Vittorio Sgarbi

Bufera su Vittorio Sgarbi. In queste ore, sul critico d’arte è stata aperta un’indagine per evasione fiscale. L’opposizione del Comune di Viterbo, in queste ore ha chiesto le dimissioni dell’Assessore alla Bellezza, accusando lo stesso Sgarbi di “non essere mai presente nella cittadina e soprattutto in Consiglio comunale”. Si attende nelle prossime ore la risposta del noto critico d’arte italiano.

Vittorio Sgarbi indagato per evasione fiscale

A Viterbo scoppia il caso Sgarbi. L’indagine per evasione fiscale ai danni del noto volto televisivo, potrebbe aprire ampi risvolti sulla carriera politica dello stesso personaggio. Mentre l’opposizione al Comune di Viterbo chiede le dimissioni del critico d’arte, l’accademico sembrerebbe già prossimo alle dimissioni da Sottosegretario alla Cultura, anche se al momento il ministro Gennaro Sangiuliano nega ogni pressione sul professore. 

L’accusa posta a Vittorio Sgarbi

Secondo Il Messaggero, Vittorio Sgarbi non avrebbe saldato una cifra intorno ai 715 mila euro all’Agenzia delle Entrate. Da qui sarebbe nata un’indagine della Guardia di Finanza, con l’accusa verso il critico d’arte per “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”. Una vicenda che, già da prima dell’annuncio dei giornali, era circolata all’interno delle stanze del Ministero della Cultura. 

La Sindaca di Viterbo è in difficoltà sulla vicenda

Se sembra imminente l’addio al Sottosegretariato alla Cultura, nel caos più totale anche la posizione della Giunta di Chiara Frontini a Viterbo. La Sindaca si è trovata una tempesta improvvisa con questa vicenda legata al proprio assessore, in una situazione che peraltro avviene in un periodo istituzionalmente già complesso. La Prima Cittadina, al momento, sta evitando ogni contatto con la stampa. Si trova a Genova, dov’è impegnata con l’ANCI. Il suo ritorno a Viterbo, quando avverrà nelle prossime ore, potrebbe dettare la necessità di una riunione con i volti della maggioranza, proprio per arrivare a una quadra sul caso Sgarbi. Tutto peraltro lecito, considerato come l’opposizione ne chieda le immediate dimissioni. 

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