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Spiagge e mare, vietato annegare: nell’estate 2020 si può morire solo di Coronavirus

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salvataggio in mare

Non solo divieto di assembramento. Non solo divieto di giocare per i bambini. Mettiamo anche un bel divieto di annegare, perché se disgraziatamente dovesse capitare, dimentichiamoci che il bagnino – o chi per lui – possa farci la respirazione bocca a bocca per tentare di salvarci la vita. Al massimo potrà controllare il nostro respiro “guardando il torace alla ricerca di attività respiratoria normale, ma senza avvicinare il proprio volto a quello della vittima (praticamente, dandoci della vittima, ci hanno già condannati…) e di eseguire le sole compressioni”.

No, non stiamo scherzando. Questo è quanto riporta il “Documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle attività ricreative di balneazione e in spiaggia” stilato dall’Inail in collaborazione con l’ISS.

Il documento riporta le regole per poter stare in spiaggia in questa estate e alcune lasciano davvero perplessi.

La prima, appunto, è quella relativa al salvataggio, che deve essere effettuato con i dispositivi di protezione individuali (guanti e mascherina mentre si salva in mare una persona che sta annegando o che sta avendo un infarto?). Ma ecco cosa si legge a pagina 17 del documento:

“Per quanto concerne l’attività di salvamento in mare svolta dal “bagnino” o comunque di primo soccorso nei confronti dell’utenza, è da rilevare la necessità – stante la modalità di contagio da SARS-CoV-2 – di attenersi alle raccomandazioni impartite dall’Italian Resuscitation Council (IRC) nonché dall’European Resuscitation Council (ERC) nell’esecuzione della rianimazione cardiopolmonare, riducendo i rischi per il soccorritore (nella valutazione del respiro e nell’esecuzione delle ventilazioni di soccorso), senza venire meno della necessità di continuare a soccorrere prontamente e adeguatamente le vittime di arresto cardiaco. Nel rispetto del criterio di sicurezza, è necessario quindi considerare e valutare come proteggere contestualmente i soccorritori dal rischio di contagio. Pertanto, ogni volta che viene eseguita la rianimazione cardiopolmonare (RCP) su un adulto è necessario diffondere le indicazioni fornite da ERC e IRC come di seguito riportato. In attesa di nuove evidenze scientifiche, si raccomanda di valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca di attività respiratoria normale, ma senza avvicinare il proprio volto a quello della vittima e di eseguire le sole compressioni (senza ventilazioni) con le modalità riportate nelle linee guida. Se disponibile un DAE utilizzarlo seguendo la procedura standard di defibrillazione meccanica. Si raccomanda di indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI). Al termine della RCP, il soccorritore deve lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone o con gel per le mani a base di alcool”.

Oltre a questo, ecco altri punti che suscitano altre perplessità, sopratutto dopo aver ascoltato – proprio questa sera – il Primo Ministro Giuseppe Conte che dichiarava che i 600 euro (o 1200 nel caso non fossero stati usati i 600 del mese precedente) del bonus baby sitter possono essere utilizzati anche per mandare i propri figli nei centri estivi.

Ebbene, in spiaggia “È da vietare la pratica di attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo (aree giochi, feste/eventi)” e “Deve essere garantita vigilanza sulle norme di distanziamento sociale dei bambini in tutte le circostanze”

Ma come si fa a vietare a dei bambini di 3, 4 anni o poco più grandi di giocare co n i propri coetanei? E nei centri estivi cosa faranno i bambini, verranno tenuti isolati uno dall’altro, senza giocare?

Ovviamente, “per quanto concerne le piscine all’interno dello stabilimento balneare, occorrerà inibirne l’accesso e l’utilizzo”.

Andare al mare, con queste regole (e non sono le sole) sarà quasi un tormento. Andrà bene solo per i single o per le coppie, sempre che non facciano il bagno al largo per non correre rischi, che non soffrano di cuore, che non prendano insolazioni che possano portare a malori improvvisi. Gli altri, le famiglie con i bambini, i ragazzi che amano giocare a riva, ma anche le signore che la mattina non vedevano l’ora di fare ginnastica tutte insieme in acqua, passeranno un’estate assurda. 

Quell’estate che quando si era in quarantena stretta era un sogno, la meta che faceva andare avanti con fiducia, l’emblema di quell’«andrà tutto bene» adesso si sta rivelando tutt’altro. Doveva essere il simbolo della rinascita, invece queste assurde regole da spiaggia fanno capire che in Italia in questo momento si dà importanza solo al Covid-19 (ma quanti malati terminali o pazienti già gravissimi per altre patologie sono stati catalogati come morti per Coronavirus?). E allora si può morire di infarto o annegati, purché non ci si contagi.

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