Home » Ultime Notizie » Taxi a Roma: mossa di Gualtieri, arrivano 1.000 licenze in più

Taxi a Roma: mossa di Gualtieri, arrivano 1.000 licenze in più

Pubblicato il
taxi

Abbiamo avviato la procedura per la messa a bando di nuove licenze, per aumentare l’offerta di taxi. Abbiamo detto che vogliamo mettere a bando 1000 nuove licenze permanenti e 500 nuove licenze stagionali”. Lo ha detto al Tg3 il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Chiedo al governo – ha detto ancora – di reintrodurre la quota del 20 per cento ai Comuni perché sarebbe rapidissimo e ci consentirebbe di utilizzare la procedura accelerata”. E’ quanto ha riportato l’agenzia di stampa Ansa.

Sciopero TAXI a Roma martedì 10 ottobre 2023: sit-in e manifestazione di protesta

La mossa del sindaco di Roma Roberto Gualtieri

Con il governo non c’è polemica sui taxi: è fattuale. Se vogliono rimediare facessero un decreto di una riga che ripristina il 20 per cento delle risorse ai Comuni dalle licenze, e io gli farò l’applauso, faremo le nuove licenze un po’ prima. Questi sono i fatti”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri intervenendo al Festival delle Città dell’Ali. “In questo caso è stato incomprensibile ma non solo: oggi mi attaccano, ‘spetta ai sindaci’… è un po’ la coda di paglia. Io sorrido. Sono polemiche della bolla mediatica. Però a me interessa di fare le licenze più in fretta. Io devo scegliere tra avere la procedura ordinaria o perdere risorse preziose. Altrimenti faremo la procedura accelerata e toglieremo i soldi ai romani. Intanto domani ho avviato la procedura, ho convocato le parti. Lo potevamo fare tre mesi fa. Pazienza. La storia di Roma è millenaria”.

Gualtieri ripercorre i passaggi delle trattative col governo sui taxi

Gualtieri ha ripercorso i passaggi delle trattative col governo sui taxi: “Ci hanno chiesto cosa potessero fare per aiutare i comuni sui taxi, e poi hanno fatto un decreto con dei pasticci. Noi come Comuni mandiamo degli emendamenti. Io parlo con Urso e gli dico: il decreto ha questi problemi, se li risolvete io vi faccio l’applauso, se invece mantenete una cosa abnormemente assurda io questo decreto non lo posso usare: posso non attaccarvi, ma avete fatto una cosa inutile”.

Fino a qualche mese fa non c’era una emergenza taxi – ha proseguito – C’è stata però una strutturale crescita del turismo a Roma, grazie a politiche nostre o fattori esterni, e questo ha squilibrato il rapporto tra domanda e offerta. Per cui ci sono ore e luoghi in cui è molto problematico trovare i taxi. Molti di questi problemi saranno risolti quando la metro riaprirà dopo le 21 la sera, ma al netto di questo abbiamo uno squilibrio. Ci siamo messi da subito, a Pasqua, quando è emerso questo dato imprevisto. La prima cosa che abbiamo fatto è la doppia guida, che faticosamente sta andando avanti: siamo a 103, se arriveremo a 700 avremo il 10 per cento in più. E abbiamo attivato la ricognizione sulle nuove licenze”.

Le parole di Gualtieri

“Il governo ci ha detto: vogliamo fare un provvedimento per aiutarvi. Ci siamo fermati, in attesa delle regole più semplici. Esce il decreto e ha due errori: si possono fare le licenze stagionali e si possono dare tutte ai tassisti, una seconda licenza ai tassisti. Noi abbiamo detto: siamo sicuri che per una licenza temporanea da 12 mesi qualcuno si compra una nuova macchina? Ma soprattutto il problema riguarda le vere nuove licenze. Oggi si fa un bando, è una procedura lunga, dura mesi. Ci hanno detto: vi diamo una procedura semplificata, loro dicono 15 giorni ma non è così.
Comunque si risparmia qualche settimana”.

“Però – ha spiegato – hanno cambiato una cosa fondamentale: oggi i soldi che le persone pagano per avere le licenze si dividono all’80 per cento ai tassisti detentori delle licenze precedenti e il 20 per cento va ai Comuni. Cosa fa il governo? Vi facciamo la corsia preferenziale, ma il 100 per cento va ai tassisti: quel 20 per cento ai Comuni scippato, sparito, tolto. E’ un errore assurdo. Abbiamo come Anci presentato degli emendamenti. L’ho spiegato al ministro Urso: parliamo di svariati milioni per una città come Roma. Noi al governo chiediamo i soldi, ma che ce li tolga è una novità assoluta. Ma l’emendamento non è stato approvato. Per cui io quella procedura non la posso usare”.

Impostazioni privacy