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Tentato omicidio premeditato, 16enne condannato: ha partecipato a una spedizione punitiva

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Lo hanno abbandonato in fin di vita nelle campagne pontine, dopo aver tentato di ucciderlo. Un debito di droga che un diciottenne di Sezze, in provincia di Latina, lo scorso maggio ha pagato con il sangue. Si è salvato per miracolo solo perché un’auto avrebbe impedito che il feroce pestaggio si trasformasse in omicidio. La premeditazione però c’era e ieri, 21 novembre, uno degli aggressori è stato condannato a 2 anni e otto mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena.

Spedizione punitiva di Sezze: condannato minorenne

A guidare la spedizione punitiva tutti giovani malavitosi, che ancora non sono stati sottoposti a processo. Tranne uno. Per il più giovane però, sedici anni appena compiuti, il pm Maria Perna aveva additato il sequestro di persona, tentato omicidio e tentata estorsione, chiedendo 6 anni di detenzione perché i. Il giudice del Tribunale per i minori di Roma ha stabilito però una misura più morbida per l’imputato, con una condanna di 2 anni e otto mesi, per aver partecipato al reato. Al sedicenne originario di Priverno, quindi, sono stati riconosciuti invece il sequestro di persona e il tentativo di omicidio.

Sopravvissuto a un tentativo di omicidio per un debito di droga

Stando a quanto emerso dalle indagini, la mattina del 30 maggio 2023 le autorità avrebbero trovato nelle campagne di Roccagorga, piccolo centro a pochi km da Latina, il corpo agonizzante di un 18enne di Latina. Il ragazzo aveva maturato un debito di droga con alcuni giovani di Sezze, Roccagorga e Priverno, che avevano così premeditato di fargliela pagare e ucciderlo. Tra loro, oltre al minorenne, anche una ragazza. La sera prima il gruppo si era così dati accordato per sequestrare “il debitore” a bordo di un’Audi3 e finirlo nel parcheggio di un ristorante. Prima sequestrato, poi malmenato e accoltellato, è sopravvissuto solo per il sopraggiungere nel parcheggio di un’auto, che ha interrotto il tentato omicidio. Il 18enne sarà ritrovato in un bagno di sangue il 30 maggio e condotto d’urgenza all’ospedale “Goretti” di Latina. I carabinieri, raccogliendo le testimonianze del sopravvissuto, sono riusciti a risalire agli autori dell’aggressione, sequestrando i loro abiti ancora sporchi di sangue. Tre di loro, maggiorenni, attendono ancora di essere giudicati.

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