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Test antidroga nelle scuole del Lazio: sottoposti all’accertamento studenti estratti a sorte

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Test antidroga nelle scuole del Lazio. È l’iniziativa del Governo Meloni, che punta a vedere quanti studenti, tra scuole medie e licei, fanno effettivamente utilizzo abituale di sostanze stupefacenti. Per effettuare gli accertamenti sui ragazzi, dovrà essere il loro istituto a dare il consenso. Dopodiché, gli stessi giovani pescheranno a sorte un loro collega – o una loro collega – per effettuare gli esami clinici per vedere se sono utilizzatori di droghe o meno.

I test antidroga nelle scuole del Lazio

Va ribadita una cosa, in questa iniziativa del Governo. Gli istituti, dell’esito all’esame clinico dei propri alunni, non sapranno mai nulla. Sembra invece che, l’Esecutivo nazionale, guardi a un approccio più statistico dietro questa particolare proposta politica. Infatti, tutto sembra guardare a quanti ragazzi, all’interno della Regione Lazio, fanno utilizzo regolare di sostanze stupefacenti, in primis fumo, hashish e marijuana. 

Come funzionerà il test antidroga nelle scuole laziali

Come nel “Torneo Tre Maghi” di Harry Potter, all’interno di ogni istituto scolastico – dalle medie in su – verrà posizionato un bussolotto, dove all’interno saranno inseriti i nomi di studenti e studentesse. Ogni giorno verranno estratti minimo due ragazzi, ragazzo e ragazza, che solo attraverso il loro consenso effettueranno il test antidroga: un esame che segnalerà l’effettivo utilizzo di sostanze stupefacenti o alcol. 

Se capitasse uno studente minorenne, cosa si fa?

All’interno dell’estrazione antidroga nelle scuole del Lazio, potrebbero capitare soprattutto studenti minorenni (gli stabili saranno le medie e i licei). Qui entreranno in ballo i genitori, con queste persone che dovranno dare il consenso per effettuare il test sanitario sui propri figli.

Un modo, per alcune famiglie, anche per valutare le effettive abitudini dei propri ragazzi fuori dalle mura scolastiche. Qualcuno nell’opposizione parlamentare già storce il naso riguardo l’iniziativa, ma invece la mossa potrebbe rivelarsi il giusto deterrente per non far avvicinare i ragazzi alle cattive abitudini e quindi alla droga. 

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