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Torvaianica. ‘Scendi dalla macchina’, evade per fare una rapina, ma lui è un poliziotto: prima la colluttazione, poi l’arresto

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Torvaianica

Si è buttato in mezzo alla strada tentando di fermare un’auto per rapinare il conducente, non immaginando che fosse un poliziotto fuori servizio. E così un 31enne romano, residente a Pomezia, evaso per l’occasione, è stato arrestato, non prima di aver tentato una rocambolesca fuga terminata con una colluttazione.

È successo questa notte a Torvaianica, poco dopo la mezzanotte. Protagonisti dell’episodio un pluripregiudicato del posto, a cui da pochissimo erano stati revocati gli arresti domiciliari, tramutati in obbligo di dimora dalle 21:00 alle 7:00 del mattino successivo, e l’agente della polizia penitenziaria D. M..

Il tentativo di rapina

“Stavo percorrendo il lungomare di Torvaianica in direzione Marina di Ardea quando, oltrepassata da poco la caserma dei Carabinieri, un uomo si è buttato in mezzo alla strada, davanti alla mia auto.”, racconta il poliziotto. “Si è fermato al centro della carreggiata, a braccia aperte. Ho fatto una manovra per schivarlo e lui si è avvicinato urlando ‘Scendi dalla macchina!”. 

Morbiducci capisce che il 31enne non ha buone intenzioni: scende dalla vettura, ma prima sfila le chiavi dal cruscotto, dicendo all’uomo di non avvicinarsi. “Perché, sennò che fai?”, gli risponde lui. L’agente, allora, si qualifica come agente della polizia penitenziaria e gli chiede le generalità. Ma il 31enne gli risponde male: “Sei della penitenziaria, non te dò un c…o”.

Le false generalità, poi il tentativo di fuga

Il poliziotto allora cerca di spiegare all’uomo le conseguenze del suo atteggiamento, avendo come risposta un “Mi chiamo Alessandro”, senza alcun cognome. L’agente, capito che si trattava di un nome falso, incalza con le domande, ottenendo un altro nome, Alfio, e una data di nascita. Ma anche questa volta il giovane fornisce dati falsi.

“Ho quindi chiamato i carabinieri per far controllare i dati, chiedendo che mandassero una pattuglia. Il ragazzo a quel punto ha capito che stavo facendo sul serio”. Il 31enne, preoccupato, dice al poliziotto: “Io volevo solo un passaggio per andare a casa, mi si è fermata la macchina”. Ma di questa presunta auto non c’è traccia. E allora l’uomo si rivolge di nuovo all’agente. “Ma sei sicuro di quello che stai a fa? Lasciame annà, sennò te faccio finì male. Dà retta, lasciame andà”. 

La colluttazione e l’arresto

Il 31enne tenta immediatamente la fuga. “Per liberarsi mi ha dato due manate sul petto, spingendomi per farmi cadere a terra. Io, per non perdere l’equilibrio, mi sono aggrappato a lui, con il risultato che siamo caduti entrambi”, racconta D. M. E anche a terra, il 31enne fa di tutto per scappare. Nasce una colluttazione, ma il poliziotto ha la meglio e immobilizza il giovane con le manette.

Poco dopo arrivano i carabinieri, che portano il ragazzo in caserma. Lì viene identificato e si scopre che, appunto, sarebbe dovuto essere in casa: per lui vige infatti il divieto di uscire di casa dalle 21:00 alle 7:00. L’uomo, noto alle forze dell’ordine per reati di rapina, furto e resistenza a pubblico ufficiale, è stato tratto in arresto e, questa mattina alle 9:00, per lui c’è stato il rito direttissimo per la convalida. Sia il poliziotto che l’arrestato hanno avuto bisogno delle cure mediche e sono andati al pronto soccorso dopo la colluttazione di questa notte. Per il 31enne i medici hanno dato una prognosi di 5 giorni, mentre per l’agente la prognosi è stata di 7 giorni.

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