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Totti-Blasi, l’avvocato Bernardini de Pace non difenderà più l’ex capitano della Roma: ecco perché

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annamaria bernardini de pace

Arrivano nuove scoppiettanti sorprese all’interno della faida tra Francesco Totti e Ilary Blasi, ovvero quella che era la coppia di sposi più famosa di Roma e d’Italia. E’ ormai ufficiale come l’avvocatessa Annamaria Bernardini de Pace non assisterà più le parti dell’ex capitano giallorosso, poichè l’accordo che voleva portare ai legali della sua ex moglie sono stati completamente bocciate dall’entourage del giocatori. Tra i volti più contrari all’azione della Bernardini de Pace, l’attuale compagna del Pupone, Noemi Bocchi.

Totti scarica la propria avvocatessa

Doveva arrivare la separazione con Ilary Blasi, ma in realtà l’unico divorzio avvenuto è quello tra il capitano romanista e il proprio legale. Infatti, l’azione dell’avvocatessa Annamaria Bernardini de Pace non è piaciuta ai volti più vicini al giocatore di calcio. I dissapori si sarebbero resi forti anzitutto con la sua nuova compagna, Noemi Bocchi. Contrasti che con il passare delle settimane di soap opera tra Totti e Ilary, si sarebbero estesi anche al resto delle persone vicine allo storico “10” della Roma: Vito Scala, il legale Conte e altri volti vicini al leggendario calciatore.

A lanciare la divisione tra il capitano giallorosso e il proprio legale, è stato Dagospia, che all’interno di un proprio pezzo spiega: “La separazione consensuale portata a buon fine da Bernardini de Pace e Simeone (avvocato di Ilary Blasi, ndr) è stata bocciata dall’entourage di Totti (Noemi, il preparatore Scala, il legale Conte, etc.), Pupone compreso”. Le colpe dell’avvocatessa, secondo fonti vicine al leggendario giocatore giallorosso, sarebbe stata la strategia mediatica molto aggressiva in cui si è trattata, coi vari retroscena ovviamente, la separazione dei due sposi. 

Sulla questione, anche l’avvocatessa Annamaria Bernardini de Pace commenta il fallimento della propria azione legale sul caso dei due coniugi: “Nella mia vita ho fatto il 95% di separazioni consensuali e il 5 % giudiziali. Avevo stilato un accordo che non è stato accolto, anche perché non piaceva al mio cliente e così la separazione consensuale l’abbiamo consumata io e Totti”.

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