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Tragico incidente sulla Tiburtina, Gabriele muore a 35 anni. La famiglia: ‘Cerchiamo testimoni’

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Gabriele Proietti morto

Ha lottato con tutte le sue forze, ma a distanza di poco più di una settimana il suo cuore ha smesso di battere. E sabato scorso, all’ospedale Sandro Pertini, Gabriele Proietti, un ragazzo romano di 35 anni, è morto. Proprio lui che era rimasto coinvolto in un incidente stradale con il suo scooter l’8 settembre sulla Tiburtina. 

Chi era Gabriele Proietti 

Il giovane, grande appassionato di calcio, giocatore e ultras della Lazioè deceduto sabato nell’ospedale dove era stato ricoverato. Gabriele l’8 settembre era in sella al suo scooter quando è rimasto coinvolto in un incidente stradale ed è finito fuori strada con il mezzo. 

Gabriele, che lavorava per un’azienda che effettua consegne di prodotti agro alimentari nei supermercati e per la grande distribuzione, era molto conosciuto soprattutto in ambito calcistico. Giocava da sempre a pallone a livello dilettantistico e con buoni risultati ed era appena approdato per la nuova stagione sportiva alla Virtus Lazio, squadra di calcio a 5 che milita in serie D e che aveva descritto così il suo nuovo acquisto, prima di comunicarne la prematura e dolorosa scomparsa: “Pivot/laterale di grandissima esperienza. Gabriele ha vestito le maglie di molte squadre importanti, tra le quali quelle de L’Acquedotto, New Team Tivoli e Atletico 2000. Nella sua carriera ha vinto numerosi campionati, ottenendo spesso il salto di categoria”. Ma Gabriele era anche e soprattutto un grande e “sfegatato” tifoso della Lazio, anima della curva bianco-celeste, che lo piange commossa.

Gabriele Proietti, lascia la mamma Teresa, la sorella Veridana e la fidanzata Palma. I funerali saranno celebrati nella chiesa di Ciciliano nei prossimi giorni, si è ancora in attesa del nulla osta da parte dell’autorità giudiziaria. Ma saranno in tanti quelli che vorranno partecipare per dare l’ultimo saluto a un ragazzo ”volato’ via troppo presto. 

La dinamica dell’incidente

Proietti, originario di Ciciliano, risiedeva nel quartiere Case Rosse di Roma e l’8 settembre, dopo aver visto a casa in tv il primo tempo della partita di Europa League della “sua” Lazio contro il Feyenoord, si stava dirigendo in scooter a casa della fidanzata per guardare la ripresa del match. Ma è proprio sulla Tiburtina, all’altezza del km 1496, all’incirca alle 22, che è rimasto coinvolto in un incidente stradale ancora poco chiaro. Gabriele, infatti, sarebbe uscito di strada rovinando a terra al lato destro della carreggiata.

Immediati i soccorsi, il 35enne è arrivato in ospedale vigile e cosciente, stando a quanto hanno riferito i sanitari l’indomani alla mamma Teresa, che non aveva avuto nessuna notizia. Era stata proprio lei, dopo la telefonata preoccupata della fidanzata, che non aveva visto arrivare Gabriele né era più riuscita a contattarlo per telefono, a cercarlo all’ospedale e a scoprire che lo avevano ricoverato in Ortopedia per una frattura alla clavicola.

La lotta in ospedale e il tragico epilogo 

La donna inizialmente ha tirato un sospiro di sollievo, sembrava un trauma non grave, e invece Gabriele è rimasto di fatto per tutta la giornata del 9 settembre in sala operatoria. Prima per ridurre la frattura al braccio, poi per ulteriori complicazioni di natura vascolare che sarebbero emerse dalla Tac. In tarda serata, il 35enne è stato trasferito in Terapia Intensiva, incosciente, e non si sarebbe più risvegliato: due giorni dopo sarebbe subentrato anche un edema cerebrale, in un continuo precipitare della situazione.

Fino alla tragica notizia e al decesso avvenuto sabato 17 settembre. Con un gesto di grande amore, nonostante l’enorme dolore, sua madre ha acconsentito all’espianto degli organi: Gabriele ha donato il cuore, il fegato e le cornee salvando altre vite. “Era un buono, avrebbe voluto così” spiega la signora Teresa, che però non riesce a capacitarsi di diversi elementi, sia del sinistro sia della degenza.

La ricerca dei testimoni

I familiari di Gabriele sono disperati sanno poco o nulla. E hanno deciso di fare luce sulla vicenda e di affidarsi a Studio3A, loro che sono alla ricerca di testimoni. 

Attraverso l’Area Manager Lazio e responsabile della sede di Roma, Angelo Novelli, mamma Teresa si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha già fatto richiesta di acquisire tutta la documentazione relativa al sinistro al comando della polizia locale di viale della Serenissima. Lo studio ha richiesto anche le cartelle cliniche all’ospedale per sottoporle ai propri esperti.

Ma i familiari, seguiti dai legali, lanciano anche un appello a chi avesse visto o avesse qualche informazione utile sull’incidente, perché il motociclo presenta danni “sospetti” al posteriore tanto da far pensare a un possibile coinvolgimento di un altro veicolo. Chiunque abbia informazioni può contattare la polizia locale o chiamare il numero verde di Studio3A, 800090210.Scooter

 

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