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Tram in via Nazionale, arriva lo ‘stop’ della Soprintendenza: ‘Beni archeologici a rischio’

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Tram in via Nazionale, arriva lo stop della Soprintendenza

Roma. La Soprintendenza non ci pensa due volte, e arrivano le limitazioni: ”Altissimo rischio archeologico”. Blocco, dunque, al progetto del Campidoglio di costruire una nuova linea tranviaria da Termini all’Aurelio, che sarebbe dovuta passare per via piazza della Repubblica, via Nazionale, piazza Venezia, corso Vittorio Emanuele, e il Vaticano. Il tracciato doveva attraversa il cuore della Capitale, fiancheggiando aree archeologiche, palazzi storici ed edifici di inestimabile valore datati al Medioevo. 

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Lo stop dalla Soprintendenza: altissimo rischio 

Come riporta il documento della Soprintendenza, evidenziato anche da il Messaggero: ”per la tutela monumentale non è consentito il passaggio delle vetture ad una distanza così ravvicinata”. La valutazione e lo stop arriva dopo i rilievi e le verifiche effettuate dalla Soprintendenza speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, e che è stata immediatamente consegnata al Comune durante la conferenza di servizi sul Tva.

Pericolo per la tutela dei monumenti di Roma

Nel documento si evince chiaramente quanto la nuova linea del progetto tranviario rappresenti un pericolo per la tutela dei monumenti che si trovano disseminati in quelle aree. L’elenco stilato dei beni storici ed artistici a rischio è oltremodo lungo. Prima fra tutte c’è l’area di piazza dei Cinquecento, poi c’è l’antica basilica paleocristiana di San Vitale, ma non è tutto. Sul percorso, a rischio c’è anche il palazzo della Banca d’Italia. Poi, Largo Magnanapoli con i suoi resti delle Mura Serviane, ovvero le prime mura di Roma del VI secolo a.C. E poi: i Mercati di Traiano, le antiche domus romane di piazza Venezia, tutta l’area archeologica di Largo Argentina e così via, proseguendo ancora nella lista stilata dalla Soprintendenza. ”Molti palazzi sono vincolati dal Codice dei Beni culturali e quelli non direttamente vincolati rientrano comunque all’interno della tutela” – ci tiene a precisare il documento, che insiste spesso sull’altissimo rischio. Va da sé, a questo punto, che soltanto se saranno presentate tutte le soluzioni a tali ”criticità, prescrizioni e rilievi”, si potrà sperare in un eventuale via libera per la ripresa e la messa in opera del progetto. 

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