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Truffa Bonus 18App a Roma: niente libri o biglietti del cinema, buono scambiato per soldi su Telegram

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Bonus 18App

Nuova truffa sul Bonus 18App, questa volta in una vicenda che toccherebbe un giro criminale all’interno di Roma. Infatti, anonimo “imprenditori” scambierebbero i buoni dello Stato, utili a compare libro o biglietti per eventi culturali, per soldi. Ogni buono, valevole intorno alle 1.600 euro da utilizzare in attività legate alla formazione scolastica personale, verrebbero scambiate sulla piattaforma di Telegram con bonifici o ricarica Postpay da 500/600 euro, consentendo ai ragazzi di comprare – di fatto – altro materiale non inerente con la sfera scolastica.

La truffa sul Bonus 18App a Roma: come funziona su Telegram?

Il tutto si svolge su Telegram, una delle piattaforme meno controllate sulla piazza dei social network. Se uno studente si fida a interagire con un “imprenditore” anonimo, facilmente potrà dare il via a una contrattazione che realmente in tasca gli mette qualche soldo. L’imprenditore tramite la chat si fa dire le credenziali del bonus, erogando poi subito un versamento (tramite bonifico, Postpay o PayPal) allo studente che gli ha rilasciato i dati sensibili. Mai i 1.600 euro completi, ma una cifra che permette al ragazzo di comprarsi qualche oggetto desiderato.

Niente libri o cultura, solo PlayStation o vestiti

Se la proposta del Governo era quella di avvicina i ragazzi alla lettura e la cultura, almeno sul territorio di Roma si è creata una sacca dell’illegalità dove il Bonus 18App viene utilizzato in altro ambito. Il sistema Telegram, che almeno per ora è molto seguito tra i teenager della Capitale e non ha mai presentato delle truffe a chi ci si affida, permette ai giovani percettori dell’aiuto di comprarsi quello che realmente vogliono. In tal senso, i soldi ricevuti per il buono vengono nuovamente utilizzati per consolle (PlayStation), videogiochi, abiti di marca e quanto altro possa interessare al mondo dei teenager. Una condizione su cui il ministro Sangiuliano, coadiuvato dalla Polizia Postale, sta indagando.

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