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Truffa della benzina a Pomezia: la truffatrice finge di avere la figlia in difficoltà per ottenere soldi

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Distributore di benzina

La nuova truffa della benzina a Pomezia: donna finge l’auto guasta e la figlia in difficoltà per ottenere soldi.

Sul Litorale Romano ha preso piede una nuova truffa: quella della benzina. Una donna l’ha messa in piedi nel Comune di Pomezia, simulando di avere l’auto in panne e soprattutto la figlia in difficoltà per ottenere soldi dai malcapitati automobilisti creduloni. L’ultimo episodio, come racconta Il Messaggero, si sarebbe verificato nel Comune di Pomezia. 

La truffa della benzina nel Comune di Pomezia: com’è andata?

Diversi residenti del Comune di Pomezia segnalano da diversi giorni questa persona, che fingerebbe di avere l’auto in panne e una presunta figlia in difficoltà, con l’unico obiettivo di ottenere soldi utili a fare benzina. In realtà, dietro tutto ciò e come evidenziano le ripetute testimonianze, si nasconderebbe una totale messinscena architettata dalla stessa signora, una quarantenne probabilmente residente nei pressi della località pometina. 

La truffa nei pressi di una scuola di Pomezia

La donna, secondo un ultimo racconto emerso, si sarebbe fatta trovare davanti la scuola Orazio di Pomezia, situata a via Fratelli Bandiera. Qui, a una signora, avrebbe simulato l’auto guasta e chiesto denaro per poter mettere benzina nel serbatoio, adducendo sempre la scusa nella “figlia in emergenza” che doveva essere presa presso un scuola di ballo di Torvajanica

La truffa ai danni della malcapitata signora

La donna, ascoltando la storia della truffatrice, ha deciso di donargli 20 euro. Soldi che, la stessa truffatrice, aveva promesso di ridare lasciando anche dei recapiti telefonici. La benefattrice, a distanza di poche ore, aveva deciso di chiamare la donna, anche solo per sapere se l’automobile fosse ripartire e fosse riuscita a riprendere la figlia senza ulteriori problemi: un bel pensiero, peccato che quei numeri risultassero inesistenti e soprattutto della truffatrice fossero sparite le tracce. Nonostante ciò, analoghe storie alla disavventura della signora si sono registrate sul gruppo Facebook “Sei di Pomezia Se“, coi cittadini che raccontano della truffatrice e simili racconti per ottenere soldi dagli automobilisti. 

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