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Uomo a fuoco sul Raccordo, l’autore del video choc: ”Vivo nell’ansia, sono pentito di non essermi fermato”

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Uomo a fuoco sul GRA

Roma. Al riparo dietro lo schermo del suo smartphone, e con la videocamera attivata. Poi, dopo le riprese, aveva anche pubblicato un video sui social, che tanto aveva indignato e fatto discutere coloro che ne erano venuti a conoscenza. Infatti, mentre lui si trovava in macchina, a poche centinaia di metri, di fronte a lui un uomo era letteralmente in fiamme.

Lo riprende mentre va a fuoco sul GRA, trovato l’autore del video: ‘Sono stato io’

Uomo in fiamme sul Raccordo, ma lui riprende la scena e posta sui social

L’uomo soggiogato dal fuoco era Francesco Sandrelli, un pittore di Cortona (in Toscana), il quale lo scorso 6 febbraio 2023, mentre si trovava a bordo della sua auto, una Golf, sul Grande Raccordo Anulare, era rimasto vittima di un un cortocircuito che aveva appiccato un vero e proprio incendio, e l’auto aveva preso fuoco, precisamente tra la Trionfale e Casal del Marmo. Proprio mentre l’uomo soccombeva alle fiamme, e cercava in tutti i modi di mettersi in salvo, un altro uomo, un altro automobilista aveva azionato la videocamera del cellulare per riprendere la scena. E poi, l’aveva postata sui social. Social sui quali ha ammesso di essere stato l’autore di quel video. 

L’autore del video si pente e confessa

Recentemente, però, l’uomo si è detto pentito durante una intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica: “Da quando è successo vivo con un rimorso enorme. Non immaginavo che sarebbe andata così. La morte di quell’uomo, il vespaio per il video”. L’autore del filmato scioccante, A.S. convive ora con questo grande dolore. Si tratta di un dipendente della Regione Lazio, l’artefice delle riprese dell’agonia del pittore Francesco Sandrelli. Mentre riprendeva la scena, inoltre, aveva anche commentato: “A zi’, hai pijato foco? Senti che callo, mamma mia”. Ma, soprattutto, l’uomo era così intento nelle riprese da non aver prestato nessun soccorso alla vittima delle fiamme. Era forse più concentrato a caricare quel video sulla pagina di WelcomeToFavelas, anche se poi l’aveva subito cancellato. E poi, un mese e mezzo dopo quel tremendo incidente, andrelli moriva in ospedale a causa delle ustioni. Una tragedia indicibile. 

”Vivo nell’ansia da quando è successa questa cosa”

Ora, l’autore del video, è accusato di omissione di soccorso dal pm Silvia Sereni. Gli investigatori sono riusciti ad arrivare a lui perché lo stesso aveva commentato un articolo di un giornale su Facebook. Poi, era arrivata la confessione: “Il filmato l’ho fatto io. Lui (la vittima) non stava sdraiato in terra. Diciamo che era una situazione strana. Magari poteva fare qualche gesto strano e peggiorare le cose”. Inutile sottolineare la valanga di commenti negativi che sono seguite e che hanno portato all’eliminazione del post. Ecco, ora la sua versione, come riportata da Repubblica: “Io vivo nell’ansia da quando è successa questa cosa. Per me è un trauma. Non è facile parlarne. Sono pentito di non essermi fermato e di aver diffuso il video. Adesso il mio rapporto con i social è totalmente cambiato. La verità è che ho fatto una cazzata e non pensavo che ci sarebbero state tutte queste conseguenze. Da quando è successo vivo con un rimorso enorme”.

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