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USI CIVICI DI ARDEA: ANCHE LA REGIONE NON TROVA SOLUZIONI

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Nonostante l’impegno profuso dal sindaco Luca Di Fiori per cercare una soluzione per salvare le abitazioni e le attività commerciali insistenti nei settecento ettari demaniali una volta proprietà dei nobili Sforza Cesarini, oggi intestata al demanio dello Stato, la Regione Lazio con un suo parere mette a  rischio il rilascio dei permessi a costruire nei settecento ettari delle Salzare. Questo è quanto si legge su un parere espresso dalla Regione Lazio con prot. 109142 del 31 luglio 2006 che risponde ad un quesito chiesto dal comune di San Felice Circeo settore urbanistica in merito alla possibilità di rilasciare titolo abilitativo in sanatoria ai sensi della legge n. 326/03 e l.r. 12/04 per opere realizzate su aree appartenenti al demanio civico gravate da uso civico – agevolazioni nella liquidazione degli usi civici (l.r. 1/86.  La Regione Lazio con parere a firma del direttore Arch. Paolo Ravaldini e del dirigente Dr.ssa Marina Ajello, in un parere espresso in tre pagine (foto a fianco) al punto 1° scrivono: “ La sanatoria edilizia straordinaria introdotta nel 2003  non trova applicazione per le aree demaniali e per quelle gravate da uso civico. Infatti  l’Art. 32 comma 27 della legge n. 326/03 lettera g, (dodificato dall’Art. 4 comma 125 della legge 24.12.03 n. 350 elenca fra le cause ostative al condono edilizio le opere abusive che “siano state realizzate nei porti nelle aree appartenenti al demanio marittimo nonché nei terreni gravati da diritti di uso civico”. Tale principio tra l’altro come riportato nel parere menziona anche una sentenza della Corte Costituzionale (sentenza n. 70 del 2005 che ha dichiarato fondato ricorsi in merito proposto da altre regioni della Repubblica. Il parere spiega e precisa  tra l’altro nella seconda pagina : “ Pertanto, la sanatoria deve precedere l’alienazione”, in quanto l’alienazione presuppone la legittimità delle opere realizzate, o in quanto conformi in origini alla normativa o perché già sanate in base ai condono del 1985 e 1994 (rispettivamente 47/85 e 724/94) (stante la non sensibilità ai sensi della legge n. 326/03 già spiegato. Una tegola sulle speranze di quanti hanno costruito su quei terreni non di loro proprietà se pur acquistati da non proprietari a prezzi irrisori e spesso inferiore anche al valore del terreno agricolo, il parere rintracciato dal Dott. Roberto Matricardi uno dei maggiori esperti di uso civico, la cui collaborazione con l’allora Presidente della Regione Lazio Francesco Storace per la risoluzione dell’uso civico privato inserito dopo i rogiti notarili sui terreni delle lottizzazioni di Ardea facendo si che si potesse affrancare definitivamente con un costo di 20 centesimo di euro al metro quadrato rispetto agli esorbitanti costi precedenti. Questo purtroppo comporta che l’ufficio urbanistica dovrebbe inviare se già non lo ha fatto il diniego alla domanda dei tre condoni non essendo in zona stato rilasciato alcun permesso a costruire in sanatoria. Cosa più grave che dopo questo parere, le forze dell’ordine dovranno improrogabilmente effettuare i controlli sulle attività commerciali ed industriali in zona come lodevolmente fanno per le attività sul  lungomare e per quelle ambulanti abusive.

Luigi Centore

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